Fabio Colla va in giro con i familiari promuovendo il suo best-seller di auto-aiuto: “La famiglia felice al tempo della crisi”.
Forse però quel “Colla” è la metafora di crepe nascoste, e magari la verità salterà fuori nello studio di una radio. La famiglia di Fabio è stata infatti attirata in una trappola, e a turno i suoi membri dovranno raccontare al microfono il loro peggior segreto, se vogliono sperare di uscire vivi.
Alla fine, l’autore ringrazia Chuck Palahniuk; e d’altro canto ho sentito un vago richiamo a “Cavie” – non nelle tematiche, qui più tipiche della provincia italiana, ma nell’architettura e nell’intrecciarsi delle sotto-trame.
“Radiomorte” è una raccolta di confessioni in cui il meglio è sempre dietro l’angolo: infatti la storia inizia quasi in sordina per poi coinvolgere sempre più, tingendosi di noir; in aggiunta, si legge velocemente, quindi non dovrete aspettare molto. Buona lettura.