Chine Immaginarie #5 – La Divina Commedia, Go Nagai

Bastano le primissime lezioni sull’argomento perché i miei studenti si rendano conto che amo svisceratamente la Divina Commedia di Dante. L’opera rivela una fantasia ricchissima e visionaria, capace di rendere vivi, plastici, gli scenari più diversi, da quelli oscuri, scoscesi, orripilanti dell’inferno a quelli eterei, luminosi, armoniosi del paradiso. L’inventiva del poeta riesce a dare vita allo stesso modo anche ai personaggi, dolenti, disperati, violenti, intelligenti, brutali, speranzosi, severi, amorevoli, indignati… fino a Dio, ineffabile eppure anch’egli in qualche modo descritto mediante luci, colori e perfette armonie geometriche. Questo tripudio di immagini e le mille storie delle anime dannate, penitenti o beate sono messe da Dante al servizio di un messaggio morale, politico e religioso sostenuto con raro vigore; un messaggio che appare oggi per molti versi superato, ma che è ancora capace di farci interrogare sul senso della nostra vita e delle nostre scelte individuali e collettive.

Ebbene, conoscendo questa mia passione e sapendo che al tempo stesso non disdegno affatto manga e anime, alcuni miei studenti mi hanno fatto conoscere il fumetto che Go Nagai (il celebre creatore di Goldrake, Mazinga e altri robottoni della mia infanzia) ha dedicato alla Divina Commedia. Tre volumetti risalenti al 1994, due dei quali dedicati all’inferno (e non stupisce: è la parte dell’opera dove più si è sbizzarrita l’inventiva di Dante con gli esiti più affascinanti e sconvolgenti insieme) ed il terzo invece dedicato al purgatorio e al paradiso.

Com’è noto la Divina Commedia dantesca è un lungo poema nel quale il poeta fiorentino del Trecento racconta il viaggio che lui stesso avrebbe compiuto, da vivo, attraverso i tre regni dell’oltremondo. Questo viaggio sarebbe stato voluto da Dio stesso, per redimere attraverso Dante l’intera umanità corrotta e degenerata. L’autore ci chiede di credere alla verità anzitutto letterale del suo racconto: e l’abilità narrativa del poeta è tale per cui mi scopro spesso completamente immersa nel racconto, profondamente partecipe della sua grande, straordinaria avventura.

Go Nagai si concede non poche libertà nel ripercorrere la trama e certamente tradisce, almeno in parte, il messaggio dell’opera dantesca. Virgilio è troppo giovane, Beatrice troppo dolce e al tempo stesso troppo sensuale; ben poco spazio è dedicato al paradiso che invece Dante descrive in maniera molto suggestiva, nel suo trionfo di luce. D’altra parte ho sempre trovato assai coraggiosi questi autori giapponesi che si cimentano nella trasposizione di testi delle letterature occidentali, così lontani dalla loro cultura. Del poema sacro dantesco Go Nagai ha sentito soprattutto la forza narrativa, la bellezza di una storia fantastica e avventurosa. Ciò non toglie che alcuni temi umani, universali, ricorrano anche nel fumetto, insieme con le domande difficili che da sempre portano con sé: passione e amore, libero arbitrio, fede ed eresia.

Se si accetta il manga della Divina Commedia per quello che è, senza troppo pretendere, i tre volumetti si divorano. E si apprezzano in particolare i disegni in cui si riproducono i mostri infernali, derivati in parte dalla mitologia classica e in parte dalla tradizione cristiana. Lì davvero l’abilità grafica del disegnatore incontra felicemente l’ispirazione dell’antico poeta fiorentino.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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