Il genere gotico ha una nuova, irresistibile, interprete.
In un romanzo che racchiude tutto il suo potenziale evocativo, Barbara Baraldi ci regala uno squarcio quotidiano tra i più torbidi e realistici che si possano descrivere.
I personaggi ti entrano dentro come un ago sotto pelle per iniettare la dose quotidiana di macabra violenza.
Quella di cui ci nutriamo la sera, a cena, davanti al telegiornale.
Quella che ci fa rabbrividire al sol pensiero e ci fa riscoprire l’umanità che la vita quasi ci impone di cancellare.
Come per noi, anche loro si salvano per un soffio; un refolo di altruismo che spazza via il veleno dalle vene e lascia solo le scorie di brutti pensieri.
C’é chi le espelle scrivendo, chi andando contro all’ingiustizia del mondo intero in maniera utopica e chi invece ne viene sopraffatto e trasforma la sua vita in quella di un mostro vendicativo.
L’aspetto più angosciante é che il mostro é accanto a noi per tutto il tempo, palpabile.
Proprio perché in bella mostra ci sorprende; sempre!
E’ quel genere di lettura che ci lascia il fiatone. Un libro che si fa sfogliare pagina per pagina chiedendoci: “e poi?”.
La voglia di sapere quello che succederà é minata solo dalla paura di saperlo davvero.
Lo sguardo che filtra tra le dita nelle scene di un film ad alta tensione.
Inquietudine; la sottotraccia che destabilizza e rende insicure le indicazioni su chi é il colpevole.
Dire che mi sono sentito toccato nel profondo é poca cosa.
Dire che sono alla caccia di altri suoi libri é riduttivo.
Dire che ho trovato pane per i miei denti da lettore é sacrosanta verità.
E dire che l’ho preso dallo scaffale con un filo di non curanza.
Grazie a dio l’ho preso.
Solo per lettori con il pelo sullo stomaco. E' una lettura molto coinvolgente e riesce a toccare corde molto profonde (mia sorella ne é rimasta disturbata).
Buona lettura!