Ogni coincidenza ha un’anima – Fabio Stassi

Siamo nel mese di Novembre e la sabbia nella clessidra del duemiladiciotto si sta esaurendo. Sicuramente il personaggio di Vince Corso è stata per me la grande scoperta di quest’anno.

Vince Corso, il biblioterapeuta, il medico dell’anima,  l’esploratore per le strade di Roma, per le biblioteche, per le librerie antiquarie.  La sua storia (come quelle dei personaggi che incontra e la stessa città  che descrive) è avvolta in un’atmosfera di magia ma allo stesso tempo tremendamente realistica. In questo romanzo (come era pure ne “La lettrice scomparsa”) sembra di stare in un altro mondo, a tratti anacronistico, nel senso positivo del termine: le botteghe dei libri usati, i dischi di Gian Maria Testa, le vecchie canzoni di Juliette Gréco, la sconfinata cultura sul passato di Vince, la sua abitudine di scrivere cartoline e di spedirle, quando esce con Djiango, il suo cane muto;  tutte queste  cose ci portano via, ma poco dopo siamo di nuovo catapultati qui, perché le inquietudini umane sono sempre le stesse, non hanno tempo.

Ogni coincidenza  ha un’anima ha per tema portante la memoria.  Proprio nella nostra epoca in cui si sta perdendo  la memoria, individuale e collettiva, proprio nell’epoca in cui alle parole scritte  si stanno sostituendo le immagini, accade che si presenta una donna dal nostro biblioterapeuta, una donna sulla sessantina, per chiedergli di risolvere un enigma basato sulle parole.

Il fratello di questa donna è malato di Alzheimer e ripete alcune frasi spezzate, alcune parole, sempre le stesse, senza alcun legame apparente fra di loro. Ma è proprio questo che cerca la donna: vuole sapere se le parole appartengano allo stesso romanzo e quale, perché suo fratello è stato un lettore vorace, studioso di lingue di fama internazionale, collezionista di volumi e scoprire questo romanzo non lo guarirebbe dalla malattia, ma gli darebbe almeno dei benefici.
Un compito arduo per il nostro biblioterapeuta, ma anche una sfida. 

E così si aggiunge una tensione narrativa che percorre il romanzo e lo tinge un po’ di giallo.

Interessante è anche l’appendice con i consigli di lettura di Vince, comprese anche le poesie e la musica, che è la colonna sonora del romanzo.

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Recensione di
Miriam Caputo

Sono una divoratrice di libri, che ama la scrittura. Mi piace raccontare le storie che ho letto, ma anche inventarne di nuove e creare personaggi. Mi rispecchio in questa frase:
"Io voglio essere la trapezista, che fa il triplo salto mortale con il sorriso, la leggerezza, e non fa vedere la fatica dell'allenamento, perché altrimenti rovinerebbe il tuo godimento di lettore. Io voglio essere la trapezista e nulla voglio trasmettere della fatica del mio scrivere"
(Andrea Camilleri).

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