Prima di domani – Jørn Riel

Durante la mia visita alla manifestazione romana “Più libri più liberi”, mi sono precipitata verso lo stand della casa editrice milanese “Iperborea” che da anni è un ponte tra la cultura italiana e la poco (purtroppo) esplorata cultura scandinava e nederlandese. Da studiosa della lingua danese non ho potuto resistere a comprare uno dei cavalli di battaglia dell’autore forse più amato in Danimarca, Jørn Riel.

Prima di domani” è un romanzo che definirei silenzioso, ma intenso. Pochi sono i dialoghi, e il luogo dove è ambientato, la Groenlandia, crea naturalmente un immaginario dove il lettore vaga per immense regioni delimitate dal mare e dai ghiacciai, in cui il silenzio regna sovrano e la voce si disperde rimbombando.

Tutto è, nel mondo descritto da Riel e nel mondo degli inuit, ingigantito. Le paure sono le prime ad essere downloadincredibilmente grandi, paura per la propria sopravvivenza, per la scomparsa delle renne che significa scomparsa di cibo; paura per imminenti interventi divini che possono scatenare tempeste o naufragi. L’uomo che si immette in mare aperto per cacciare la foca diventa simbolo dell’uomo in balia del proprio destino, che si fa da solo, in mare aperto, lontano da ogni sicurezza. E’ nell’incertezza del proprio mondo che Ninioq, donna anziana dalla grande esperienza, deve saper condurre il piccolo nipotino Manik. Se le paure sono ingigantite, allo stesso tempo i sentimenti più alti sono i più profondi. L’amore tra i due, il legame di amicizia, il rispetto per le persone più anziane sono tra i temi più ricorrenti. Questa cornice di sentimenti ed emozioni diventa sempre più forte man mano che le pagine si susseguono, soprattutto quando Ninioq e Manik trovano il proprio popolo sterminato. Attraverso gli occhi di un’anziana donna, leggiamo la sua inquietudine, i suoi dubbi, il suo continuo oscillare tra il desiderio di abbandonarsi alla morte e la consapevolezza di dover lottare per suo nipote.

Tragico nella sua bellezza di descrizioni, di sentimenti e di umanità, Riel ci offre una storia emozionante, e ci offre anche delle crude verità: Ninioq scoprirà con il terrore che lo stermino da lei creduta fatto da potenti divinità, in realtà non è altro che uno sterminio commesso da altri uomini che nella loro natura, possono trasformarsi in bestie. Umanità e disumanità si intrecciano in un libro che dà una lettura dell’animo umano.

 

 

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Ele

24 anni, i viaggi e la letteratura sono le mie passioni. Dalla Calabria, passando per Roma, Tomsk e Edimburgo, studio Traduzione e Comparatistica letteraria a Pisa. I miei studi mi hanno portata a vedere la letteratura come un insieme di connessioni: tra lingue, popoli, culture, riti, influenze. Difficilmente riesco a leggere un libro per volta. In constante fluttuare tra luoghi e parole, ricorro alla scrittura per trovare un ordine, o almeno ci provo.

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