Pantera- Stefano Benni

Se qualcuno di voi dovesse avere la fortuna di stazionare al mare ancora un paio di giorni, questo potrebbe essere un perfetto libro da portare sotto l’ombrellone, per almeno quattro motivi.
Primo motivo: è praticissimo da portare. Questa volta Benni concentra in 100 paginette ben due racconti, per cui potete portarlo ovunque senza appesantirvi la borsa già stracolma di creme, olio, occhiali eccetera.
Secondo motivo: si legge al volo. Quello che succede in vacanza rimane in vacanza, quindi risulta irritante finire a casa qualcosa iniziato in spiaggia e viceversa, non pensate?
Terzo motivo: ci trovi dentro un po’ di atmosfera marittima. Il secondo racconto, Aixi, parla proprio di una coraggiosa ragazzina che vive in un piccolo paese sulla costa insieme al padre gravemente malato, tra reti da pesca, gabbiani, e coralli, una storia commovente nonché adatta ad entrare nel mood iodato della riviera. Il primo racconto invece stacca completamente, trovando la sua ambientazione in un bar gremito di biliardisti provetti e della loro musa imbattuta, la bellissima e tenebrosa Pantera che dopo un’ infanzia turbolenta e anni di vittorie, si troverà a dover affrontare la sfida più importante della sua vita contro l’ Inglese, un altro temibile giocatore dalla fama internazionale.
Quarto motivo: sembra di tornare bambini. A coronare l’atmosfera vacanziera ci sono le illustrazioni di Luca Ralli che accompagnano i racconti, personalmente non leggevo un libro illustrato da un bel po’, ma devo dire che aspettare di girare pagina per vedere la figura è un’emozione sottovalutata, e il deja vu delle lontane estati passate a leggere il “battello a vapore” è assicurato!
Concludendo: una lettura lampo ma piacevole, piena di personaggi coloriti e tridimensionali, in pieno stile Benni.

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Recensione di
Margherita Gabba

Sono Margherita, ho 30 anni e faccio il medico di Pavia. Amo la narrativa, soprattutto quella che pone l’ attenzione sulla psicologia dei personaggi. Tra i miei autori preferiti troverete Nevo, Franzen, Grossman e Svevo. In sintesi mi definirei una lettrice egocentrica; mi piace ritrovarmi nelle parole di altri, i fortunati scrittori che hanno il dono di sapersi raccontare nero su bianco. Ogni libro è un incontro e serve il giusto tempismo per amarlo davvero, per far scattare la scintilla che trasforma una bella lettura in un ricordo prezioso.

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