Preghiera per Černobyl’ – Svetlana Aleksievič

Trent’anni fa, il disastro alla centrale di Černobyl’ – Svetlana Aleksievič raccoglie le testimonianze di chi visse quei giorni: gli abitanti evacuati, alla ricerca di un paragone tra il disastro nucleare e la cultura della guerra; i “liquidatori”, che si occuparono di sotterrare interi paesi con scarsità di protezioni e informazioni; le loro mogli, che li videro morire lentamente; le gestanti che partorirono bambini condannati a malformazioni.

In una successione di monologhi, l’autrice coglie i ricordi e le emozioni dei sopravvissuti. Non mancano i dettagli da parte dei tecnici che sfidano l’eterna censura ufficiale, mentre alcuni lamentano l’insufficiente supporto da parte delle istituzioni. C’è chi ricorda lo slogan della “sfida all’atomo” lanciata dal Governo, chi l’eroismo (o la temerarietà) di coloro che lavorarono seguendo le disposizioni dei superiori.

La caratteristica di questo documento è il suo pregio e anche il suo limite: si tratta di un resoconto corale ed emozionale che può valere più di mille testi ufficiali vagliati dalla censura governativa e meno di un report tecnico forse difficilmente comprensibile ai più.

La Aleksievič lotta perché la voce delle vittime non venga zittita. Noi con lei ci auguriamo che un esame di coscienza all’apparato burocratico sovietico possa, se non rimediare agli errori del passato, quanto meno ricordare che il “sarcofago” che isola quanto resta della centrale di Černobyl’ va ancora monitorato con cautela ed efficacia.

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Recensione di
Antonio Soncina

Odio i best seller, soprattutto se di sfumature rosa, gialle o grigie. Ai classici preferisco storie contemporanee. Posso sopravvivere senza il rinomato "odore della carta" ma non con il Kindle scarico.

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