L’estate dell’amore perduto – Tracy Guzeman

Ho appena finito di leggere L’estate dell’amore perduto (ancora una volta una pessima scelta per il titolo italiano che, a mio parere, è fuorviante e discriminante per chi, nella marea di libri da scegliere, si affida solo al titolo che, in originale è il perfetto The Gravity of Birds – perfetta anche la copertina dell’edizione originale che vi riporto nell’articolo) e, senza troppi preamboli ,vi anticipo che è una lettura intrigante, che mi ha tenuta incollata allo schermo del kindle tutta la giornata, smaniosa di arrivare alla fine.

Alice e Natalie sono due sorelle che all’inizio del libro incontriamo adolescenti durante le vacanze estive al lago. Qui, entrambe fanno la conoscenza dell’affascinate Thomas, un pittore ancora sconosciuto in cerca di tranquillità e ispirazione per il suo lavoro. Ci è subito chiaro che c’è una tensione emotiva e fisica tra i tre, ma il tempo che l’autrice ci concede insieme a loro è molto breve e frammentario.

Dopo qualche pagina infatti veniamo catapultati trentacinque anni dopo quando Thomas, ormai pittore di TheGravityofBirdsincredibile successo, rivela al suo biografo e amico Dennis Finch e ad un giovane esperto d’arte Stephen Jameson, di avere ancora un dipinto inedito che lo raffigura ancora giovane mezzo alle due sorelle in una posa ardita e disturbante. Ma c’è altro: questo non è che il pannello centrale di un trittico di dipinti e il compito di Finch e Stephen  sarà quello di ritrovare le due parti mancanti, condizione sine qua non per vendere all’asta il quadro.

Ma che ne è stato di Alice e Natalie? E’ chiaro fin da subito che tra le due non scorra buon sangue ma… perchè? Cosa è successo veramente quell’estate? E negli ultimi trentacinque anni? Dove sono adesso? Hanno loro le parti mancanti del quadro?

Tracy Guzeman è  in grado di dipingere (mai come in questa storia il termine è più azzeccato!) i suoi personaggi con precisione ed emozione, usando pennellate vigorose, senza paura di mischiare i colori caldi delle emozioni con quelli più freddi e cupi del buio dei segreti che spesso ci portiamo dentro.

Una storia accattivante, perfetta per essere translata in sceneggiatura per un bel film ricco di colpi di scena.

Consigliatissimo!

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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