L’amante di Lady Chatterley – D. H. Lawrence

Dopo il clamore di “Cinquanta sfumature di grigio” –di cui ho letto qualche pagina in libreria, rifiutandomi di addentrarmi di più-, ho girovagato su internet, leggendo opinioni, commenti e paragoni. Il paragone più gettonato dal fronte nemico di E. L. James, era con “L’amante di Lady Chatterley”: sostenevano che un classico della letteratura inglese dei primi del Novecento fosse più erotico di una pagina del nuovo fenomeno del momento. Ho pensato, perché non provare a leggerlo? Vediamo se è vero.

Connie è una ragazza moderna, cresciuta con un’educazione moderna in un mondo che via via si sta svecchiando. Purtroppo la Prima Guerra Mondiale ci mette lo zampino, interrompendo la giovinezza spensierata e piena di avventure della ragazza, uccidendo il suo innamorato. Così, Connie si ritrova sposata con Clifford Chatterley, e si trova, come parte del corredo matrimoniale, una grande casa in campagna e un marito storpio e impotente. La casa sembra una conigliera, la campagna è sempre coperta dalla polvere nera delle miniere di carbone, e l’unico luogo in cui la nostra eroina si può rifugiare, è il bosco della proprietà. Repressa, depressa e sconsolata, senza alcuno svago interessante che le permetta di non appassire, Connie si butta tra le braccia del guardiacaccia.

Avevo sentito meraviglie su questo romanzo, specie su Anobii, dove è osannato come quintessenza dell’erotismo. Tutti erano entusiasti di questo guardiacaccia rozzo che parlava dialetto e usava parole inusuali nella letteratura, come “culo”. Io non so cosa dire.

L’erotismo non c’è. O meglio, considerando il periodo in cui è stato scritto, è normale pensare che abbia fatto scalpore, ma non riesco a capacitarmi come, nel mondo moderno di oggi, sia stato apprezzato un simile polpettone. Descrizioni sessuali così patetiche che farebbero sotterrare persino l’amante più spregiudicato; infinite pagine di preoccupazioni circa i pensieri dei protagonisti; discorsi sconnessi sull’umanità in cambiamento, sul ruolo delle donne e degli uomini in quella società così ferita. Il mio pensiero costante durante la lettura è stato che per scrivere certe cose, la guerra deve essere stata davvero una forza devastante e distruttrice nella mente degli scrittori. Si comprende a fondo il malessere che ha provocato a quei famosi sopravvissuti soltanto leggendo qualche pagina. Sembra che il mondo gli sia crollato da sotto i piedi, sembra che il cambiamento li costringa a girare come trottole impazzite che hanno solo il desiderio di starsene tranquille e in pace.

Giustifico Lawrence così, dicendomi che questo romanzo magari ha voluto essere una dissertazione di idee derivate dalla guerra, piuttosto che una storia d’amore con tanti episodi sessuali in bella vista. In ogni caso ho corso come una forsennata verso la fine per staccarmi da quelle pagine morbose e ammorbanti, e non lo consiglio proprio a nessuno. Certo, E. L. James, a quanto dicono le recensioni –ne trovate diverse anche qui in Libreria- non ha scritto un capolavoro, ma Lawrence non ha scritto di certo un romanzo erotico: nemmeno un po’.

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Recensione di
Trix
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4 commenti
  • Non mi trovo del tutto d’accordo, come hai accennato L’amante di Lady Chatterley è ul tipo di letteratura che non fa parte della nostra epoca, e, soprattutto (e lo sottolineerei se potessi), fa parte della letteratura inglese !
    Non puoi dire che nel mondo moderno non va considerato come è stato considerato allora, perché invece è giusto che questi romanzi, nel tempo, storicamente e culturalmente, mantengano il loro significato iniziale.
    Certo il guardiacaccia non parlerà come il protagonista di 50 sfumature (per altro un linguaggio assolutamente insensato e gratuito, seppure anche io mi sono arresa felicemente alle prime righe) ma è quello il senso dell’erotismo di questo romanzo, e leggerlo come alternativa a 50 sfumature è la cosa più sbagliata in assoluto, perché non è un romanzo dei nostri tempi e risulterà sempre strano, se paragonato ai romanzi erotici moderni. In alternativa a quello di E.L. James si può leggere un romanzo dagli anni ’60 ad oggi, ma non si può certo andare indietro fino a L’amante di Lady Chatterley.
    Comunque fate tutti un fantastico lavoro e colgo l’occasione per farvi i miei complimenti, è uno dei pochi blog in cui posso leggere di libri senza sentirmi fuori posto !

    • Io studio letteratura inglese da tutta la vita, ed è la mia “materia preferita”, se si può dire ancora così a 23 anni, ma non conoscevo Lawrence se non per averlo sfogliato sui libri di scuola. Poi, come già detto, girovagando on line sentivo sempre di più paragoni tra questi due libri, e, come credo si sia capito, non avevo intenzione di inneggiare il lavoro di E. L. James a discapito di Lawrence, ma mi sono accostata al romanzo grazie a queste imbeccate nel dibattito “Cinquanta sfumature sì, no?”.
      Nonostante ciò resto della mia opinione: non leggerei mai una spazzatura come quella di James, con tutti i libri che ci sono da leggere, ma Lawrence non mi ha colpito, se non nell’intensità dei suoi pensieri e di ciò che emerge dalle sofferenze della guerra.
      Grazie per i complimenti, sono sempre bene accetti :)

  • L’ho letto da poco anch’io e concordo sul fatto che non sia un libro erotico. Certamente quando fu pubblicato fece scalpore, anche perché cita con il loro nome gli organi sessuali, ma di sicuro esistono romanzi ben più estremi.
    Personalmente ho apprezzato quello di cui di solito le recensioni non parlano, ovvero il discorso sulle classi sociali, con il declino dell’aristocrazia di cui Clifford è il polveroso portavoce e l’ascesa del proletariato (minatori, guardiacaccia etc.), con i loro desideri e le loro aspettative. Mi piace molto anche il finale aperto, che lascia il lettore libero di immaginare come si concluderà la storia.
    Se ti interessa, ho scritto anch’io una recensione su questo libro, mi piacerebbe sapere se condividi: http://librisucculenti.blogspot.it/2012/09/lamante-di-lady-chatterley-anno-i.html

    • Sono assolutamente d’accordo con te, è riduttivo e per niente azzeccato che questo romanzo sia definito soltanto “erotico”. C’è un mondo nascosto tra le pagine, che secondo me è di maggiore spessore rispetto alla qualità per cui è famoso. Indubbiamente le scene di sesso ci sono, e l’autore, nonostante l’uso di termini tecnici, le descrive con molta poesia, a mio parere, ma non si può parlare di erotismo, se non considerando il romanzo nel suo contesto.

Recensione di Trix