Le disobbedienti – Elisabetta Rasy

Scoperto grazie ad una recensione su repubblica.it, questo libro di Elisabetta Rasy (Roma, 1947) intitolato Le disobbedienti (2019) e sottotitolato Storie di sei donne che hanno cambiato l’arte, ha, immediatamente e inevitabilmente, attirato la femminista che è in me.

Le sei artiste a cui, dopo la breve introduzione, sono dedicati gli altrettanti capitoli del volume sono Artemisia Gentileschi, Élisabeth Vigée Le Brun, Berthe Morisot, Suzanne Valadon, Charlotte Salomon e Frida Kahlo. Muovendosi in avanti e all’indietro nel tempo nel ricostruire le biografie di queste pittrici, citando tante loro opere più o meno note, descrivendone il carattere e soffermandosi sulle sofferenze che hanno patito e che però hanno anche nutrito la loro arte, Elisabetta Rasy ci restituisce sei ritratti dolenti e affascinanti di donne e di artiste. Vissute in epoche diverse, in Paesi diversi, di estrazione sociale diversa, tutte però accomunate da uno spirito ribelle o comunque anticonformista rispetto al proprio contesto e da un’arte che racconta innanzitutto loro stesse in un modo assolutamente nuovo e originale.

Dallo stupro subito dalla nostra Artemisia Gentileschi nel 1611, cui seguì un processo per lei umiliante; alla fuga dalla Francia di Elisabeth Vigée, la ritrattista della regina Maria Antonietta, al tempo della Rivoluzione Francese; all’anoressia ante litteram di Berthe Morisot, silenziosamente innamorata di Manet; alle umiliazioni patite dalla figlia senza padre Suzanne Valadon nella Francia a cavallo tra XIX e XX secolo; alla morte ad Auschwitz della giovane ebrea Charlotte Salomon; allo strazio del corpo martoriato dalla malattia e da un terribile incidente di Frida Kahlo nel Messico rivoluzionario del primo Novecento. Donne che hanno sofferto, ma che hanno inseguito la felicità, ciascuna a suo modo e come ha potuto; donne che attraverso l’arte, spesso in epoche in cui le donne erano svalutate ed emarginate (anche dalle scuole d’arte come l’École des Beaux-Arts francese), hanno lasciato un segno.

E che meritano di essere ricordate e conosciute. Sempre.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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