Come fermare il tempo – Matt Haig (e altri suggerimenti di lettura!)

Come fermare il tempo è indubbiamente il libro piu chiacchierato e instagrammato di queste settimane: così tanto che alla fine anche io che normalmente non mi lascio trascinare dalle mode del momento, non ho perso l’occasione di incontrare l’autore e di comprare il suo libro dopo la presentazione.
Ho iniziato a leggere il romanzo il giorno stesso e l’ho finito appena due serate dopo, complice una scrittura semplice e pulita così come la trama, nonostante questa sia alternata da capitoli declinati ad un tempo passato a capitoli di tempo presente.

Come avrete letto ovunque, il protagonista è affetto da anageria, una disfunzione secondo la quale “la velocità di invecchiamento tra gli individui è soggetta a lievi fluttuazioni, ma di solito il rapporto è di un anno ogni quindici”: Tom è nato infatti nel 1581 ma dimostra appena quarantanni:

Sono vecchio come può esserlo un albero, una vongola antica o quahog, che dir si voglia, un quado del Rinascimento.

Tom non è unico nel suo genere tanto che fa parte di una Società che lo protegge e che, ogni 7 anni, gli procura una nuova vita e una nuova identità in cambio di lavoro di reclutaggio di altre persone affette da anageria.
Ai giorni nostri Tom è un insegnante di storia a Londra, la stessa Londra in cui, più di 400 anni prima, ha perso l’amore della sua vita e nella quale non è mai più tornato da allora.
Il romanzo si alterna quindi al racconto di come Tom incontra e si innamora della sua Rose (e di tutte le difficoltà che incontrano a causa della sua disfunzione), alla sua vita presente nella quale combatte con il dolore dei ricordi che riaffiorano ad ogni angolo della città e con la paura di potersi innamorare ancora una volta.

Per dei lettori smaliziati ed esperti, Come fermare il tempo è un libro scritto come fermare il tempocon tanto entusiasmo ma che pecca di ingenuità e di poca profondità sia in termini di trama che in termini di caratura dei personaggi.
Non sono riuscita ad affezionarmi ai protagonisti e il libro, che sulla carta aveva grandi potenzialità, risulta invece sommario e a tratti retorico, troppo semplice e prevedibile per poter davvero riuscire nella magia di agganciare il lettore alle sue pagine.

Sullo stesso genere ma di qualità a mio parere superiore, mi sento di consigliarvi altri due romanzi: La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger (di cui trovate una recensione completa qui) e L’anno dei dodici inverni di Tullio Avoledo.
Ne La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, Henry è affetto da una malformazione genetica che, in momenti di forte stress, lo porta a continui ed incontrollabili viaggi nel tempo. Tuttavia, addentrandoci nella lettura capiamo che tutti i salti di Henry hanno a che a vedere con l’unico punto fermo di tutta la sua vita, la donna della quale è follemento innamorato. Un libro incredibile, dai protagonisti indimenticabili che vi consiglio di recuperare (e no, non vedete il film!).

Tullio Avoledo ci porta invece in un futuro non troppo distante dove i viaggi nel tempo sono possibili grazie ai progressi tecnologici e dove un anziano scrittore, anno dopo anno, inverno dopo inverno, proverà a modificare il passato cercando di salvare la donna che ama anche a costo di cancellare tutti i ricordi a lei legati.

Fil rouge dei tre romanzi è senza alcun dubbio l’amore: passano le epoche, migliorano le tecnologie e lui è sempre qui, invincibile.

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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