Chine immaginarie#59 -Le cose così – Labadessa

Quando quel che ci accade non ha una spiegazione, quando veniamo travolti dagli eventi, quando ci sembra che il mondo non abbia molto senso e ci viene posta la domanda “come vanno le cose?” la risposta, per inerzia, sarà “le cose? … così…”

L’opera prima di Labadessa, Le cose così, stupisce e convince.

Sono stato folgorato dalle sue vignette sferzanti in quel di Facebook e – non essendo nuovo alle operazioni speculative che vogliono strip già viste in rete riproposte in versione cartacea – ho deciso di farmi attrarre.

Mai scelta fu più fortunata!

Labadessa riesce a condensare in un esiguo numero di parole, pochi ricercati cambi di linee nel disegno (altrimenti statico), una verità alle volte dissacrante. Le sue battute sul filo del politically correct, sempre altamente surreali (non solo per il papero come alter ego dell’autore), arrivano dirette al nocciolo.

Le tematiche principali di paura di crescere, ansia, inadeguatezza alla vita e solitudine, galleggiano con leggerezza sul filo della burla non riuscendo (quasi) mai a intorbidire la massa ridanciana che dà corpo al fumetto.

Le cose così è una composizione coraggiosa e decisamente ben riuscita che lascia presagire ben altre profondità e altrettante risate agrodolci. La scelta di legare le strip ad un unico filo conduttore è tanto intelligente quanto necessaria a mantenere ordine ad una massa altrimenti caotica e confondente.

Lo sguardo che ne dà l’autore – il filtro fumè da bar di periferia – restituiscono un quotidiano foriero di sfide, dubbi esistenziali, paura di non essere (più che di essere) e un diffuso tentativo di alleggerire, di mollare la zavorra emotiva che tiene ancorati al suolo.

Labadessa sgancia più che può ma è percettibile il filo che lo tiene assicurato alla battuta finale atto a salvarlo.

Quella che serve a dire “era solo uno scherzo!”.

Labadessa si è garantito il paracadute umoristico e porta a casa un lodevole risultato ma cosa succederà se e quando rischierà di più? Non lo so ma spero lo faccia presto per godermi il risultato.

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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