Il baule dei ricordi di carta #4 – Il paese dei maghi, Pinin Carpi

Quando l’altro giorno mia mamma mi ha citato questo titolo, un vero e proprio caposaldo di quando ero bambina, ho pensato che dovevo assolutamente scriverne. 

Perché Il Paese dei Maghi per me non è stato solo un libro, ma un vero e proprio sogno a occhi aperti. L’ho letto e riletto fino allo sfinimento, consumandone le pagine, ma non ero mai stanca di quelle splendide illustrazioni, della storia così intricata eppure così semplice e lineare, avvincente, magica.
È uno di quei libri che ringrazio di aver avuto nella mia infanzia, perché hanno contribuito in buona parte a costruire la mia personalità, la mia fantasia, il mio modo di vedere la vita.
 
Scritto e illustrato con incredibile maestria e talento da Pinin Carpi – indimenticabile scrittore e artista milanese, creatore oltre che di questo libro anche di Cion Cion Blu e Il papà mangione – il Paese dei Maghi viene pubblicato per la prima volta nel 1974, all’interno di un progetto pensato per avvicinare i più piccoli all’arte. Le illustrazioni di Carpi, infatti, sono dei veri capolavori di acquarello e matita, intricatissime, con personaggi nascosti nella foresta e dietro altri personaggi: didascalie invitano il bambino a cercarli, trasformando così un’illustrazione a due dimensioni in un momento ludico e interattivo, per rendere più piacevole e scorrevole la lettura. Ho passato ore a sognare su quelle illustrazioni, cercando ogni volta di scoprire un particolare in più: era una meraviglia che si rinnovava sempre, capace di stupirmi ancora oggi.
 
La storia, poi, non è da meno: due sorelle, Linda e Bella, vivono tranquille nel loro piccolo paese, fino a quando un orso si porta via uno dei loro più cari amici, Celestino. Coraggiose e intrepide, decidono di partire all’avventura per cercarlo, in compagnia del loro papà. Questo viaggio le porterà, tra mille peripezie, fino al Paese dei Maghi, una terra dove tutto può succedere, niente è come sembra e tutti si dilettano con la magia.
I sette maghi del Paese, molto umani in realtà, con cui le bambine si trovano a dover fare i conti, non sono né buoni né cattivi bensì, come quasi ogni cosa e persona al mondo, portano in sé entrambe le cose. Questa avventura insegnerà molto a Linda e Bella, prima di tutto che la cosa più coraggiosa che si possa fare sia guardare senza paura dentro se stessi.
 
Una fiaba fantastica che, dietro l’apparente leggerezza, tesse la trama di un vero e proprio racconto di iniziazione, coraggio e perseveranza. L’eco degli interrogativi che questa storia suscita si trascina fino all’età adulta, cercando di mostrarci quanto sia importante non perdere di vista la realtà e gli obiettivi che ci siamo prefissati, sebbene ormai tutti viviamo in un Paese dei Maghi che millantano capacità sovrannaturali che spesso si rivelano solo piccoli trucchi da due soldi. La vera magia è perseguire il proprio scopo senza farsi abbattere e distrarre dalle difficoltà e dalle false lusinghe che si trovano lungo il cammino, per cercare di costruire la nostra propria terra incantata. 

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Recensione di
MaddalenaErre
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1 commento
  • già solo il fatto di leggere " Battello a Vapore " mi ha fatto venire le lacrime agli occhi di nostalgia é.è
    il libro non l'ho letto ..ma me ne ha ricordati tanti, sempre con tanto amore *c*

Recensione di MaddalenaErre