Il Colibrì- Sandro Veronesi

La prima cosa che mi viene in mente iniziando a scrivere questa recensione è che mi spiace che siano finite le vacanze. Perché in caso contrario la prima cosa che consiglierei è di portare questo libro con voi durante il prossimo viaggio e nonostante abbia usato la nomea di “libro da vacanza” lo intendo, almeno in parte, come un complimento.

Tu sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo

Marco Carrera, protagonista del romanzo, è un uomo come tanti, un po’ borghese, un po’ mediocre e questa è sostanzialmente la storia della sua vita, raccontata incasinando la fabula attraverso i diversi mezzi di comunicazione con cui ogni uomo della sua età si è scontrato negli ultimi 50 anni. Marco è soprannominato il Colibrì fin dai primissimi anni della sua vita a causa di un ritardo di crescita che lo fa apparire più piccolo dei suoi coetanei ma armonico nelle forme, e anche perché gli è stata attribuita la capacità di stare metaforicamente immobile pur muovendosi continuamente, proprio come l’uccellino acrobata.
Come tutte le vite anche la sua è piena di traumi infantili, danni genitoriali, psicosi note e ignote, amori assoluti – stupidamente mai consumati e quindi poco avvincenti, nascite, decessi ed altri disastri. 

Nonostante l’ elenco degli ingredienti sia promettente e garantisca una narrazione molto dinamica che fa divorare diciamo i primi 2/3 del libro, l’ ultima parte rallenta e si appesantisce – forse anche per l’ esubero di decessi-  rovinando un po’ l’idillio.
Ciò’ detto, questa battuta d’ arresto finale non basta certo a bocciare il romanzo e d’ altronde chi di noi può vantare una vita felice e dinamica dall’ inizio alla fine? Se questo libro si pone di raccontare la storia di una vita, realisticamente ci sta anche qualche fase down.
In compenso regala parecchi passaggi originali sia nel contenuto che nella stesura ed alcune immagini davvero commoventi.

Il Colibrì si porta comunque a casa il premio Strega di quest’anno grazie un eroe non proprio positivo ma resiliente come un Sedum e una bella saga familiare che coinvolge e dura senza diventare eccessivamente pesante insomma come dicevo in principio, un perfetto libro da vacanza.

 

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Recensione di
Margherita Gabba

Sono Margherita, ho 30 anni e faccio il medico di Pavia. Amo la narrativa, soprattutto quella che pone l’ attenzione sulla psicologia dei personaggi. Tra i miei autori preferiti troverete Nevo, Franzen, Grossman e Svevo. In sintesi mi definirei una lettrice egocentrica; mi piace ritrovarmi nelle parole di altri, i fortunati scrittori che hanno il dono di sapersi raccontare nero su bianco. Ogni libro è un incontro e serve il giusto tempismo per amarlo davvero, per far scattare la scintilla che trasforma una bella lettura in un ricordo prezioso.

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