Siete tipi ansiosi? Molto ansiosi? Tipo che per voi la catastrofe è dietro l’angolo? Pensate che le vostre pene siano cominciate durante l’infanzia, con vostro madre che vi instillava quante più paure possibili? Avete un pessimo rapporto con Dio e con i precetti della vostra religione?
E comi vi sentireste se le vostre peggiori paranoie si avverassero? Anzi, se la realtà superasse la fantasia?
Scenario: ultimamente ci sono stati degli incendi in città, voi avete paura che il maniaco responsabile se la prenda anche con la vostra casa e nel silenzio della notte cominciate a sentire dei rumori provenire dalla soffitta.
E’ ciò che accade a Solomon Kugel. Abbandonato il genere memoir del divertentissimo “Lamento del prepuzio“, qui Shalom Auslander carica il protagonista della storia con le proprie paranoie e il proprio sentirsi ebreo, tanto che dovrà affrontare in prima persona un mito della cultura del suo popolo – e non si tratta di Philip Roth. Il finale, inaspettato, è forse sopra le righe, ma nulla toglie al resto.
Dissacrante e tragicomico, un po’ Fantozzi, un po’ Woody Allen.
P.S.: ogni tanto mia moglie, mentre lo leggeva, rideva e mi indicava un passaggio, poi mi diceva: “Questo sei tu!”. Posso solo augurarmi che capiti anche a voi.