L’estate più bella che probabilmente si può trascorrere è un’estate trascorsa a viaggiare, arricchire le proprie conoscenze, ampliare gli orizzonti nel vero senso dell’espressione. E chi invece non lo può fare? Beh, ci sono i libri, che come vascelli riescono a portare ognuno di noi su terre lontane, come dice Emily Dickinson. Potrei parlare dei libri di Gabriel Garcià Marquez, che dipinge le assolatissime tinte dell’ America Latina; dei classici di Tolstoj, che ci trasportano nella Russia dell’800, di “Sulla strada” di Kerouac, che descrive l’avventuroso Massachusetts, o dei romanzi di Jane Austen che ci da un’immagine ironica dell’Inghilterra dei balli, pranzi e matrimoni.
Ma perché non fare un viaggio diverso, un viaggio nel tempo? Lo possiamo sperimentare leggendo sotto l’ombrellone “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo”, di Audrey Niffeneger.
L’originalità di questa brillante scrittrice emerge da un libro che difficilmente annoia o banalizza.
E’ la storia di Henry DeTamble, che per una malattia genetica si trova a viaggiare nel tempo in momenti che non può prevedere. L’unico elemento in comune dei vari salti è che avvengono tutti nella vita di Claire, sua futura moglie. Così la incontra quando lei ha sei anni, ma lui l’ha già sposata; quando lei ha 18 anni, quando si diploma, e infine nel tempo reale, quando lei ha 20 anni e lui 28: Henry non l’ha mai vista prima, mentre invece lei conosce la maggior parte della sua vita. Innamorati,si sposano, ma costruendo il loro rapporto insieme, incontrano mille difficoltà: Henry continua a viaggiare, e addirittura vede sua figlia prima ancora che nasca, in una serie di colpi di scena e disfunzioni temporali per cui qualcuno ha parlato di fantascienza.
Per me invece questo libro ha un modo tutto particolare nel dimostrare come l’amore prescinde da limiti temporali e trova la sua forza nella diversità di chi lo prova. Il titolo focalizzato sulla moglie è dovuto al fatto che il filo conduttore del libro è la linea temporale di Claire, e lei è solo spettatrice del destino, che in modi strani porta i due a di incontrarsi, e ad un finale a sorpresa molto commovente.
Audrey Niffenegger ha il dono di essere una scrittrice incredibilmente originale e quasi impossibile da etichettare come genere.
Sconsiglierei questo libro a chi non ama il genere di fantascienza. Ma a ripensarci… no, neanche questo mi sembra un motivo valido per non leggerlo!
Benvenuta!!! :)
Benvenuta!
Bella recensione, un libro davvero particolare che ho conosciuto, amato e mal digerito (in senso positivo, perché mi ha fatto pensare e soffrire) grazie alla nostra Sara.
Fai bene a consigliarlo a tutti, io non amo il genere fantascientifico ma questo libro, secondo me, è oltre ;)
Grazie! Anche io non amo molto il genere fantascientifico, ma questo libro mi ha sorpreso, soprattutto per gli sbalzi temporali che alcune volte ti spiazzano :)
Benvenuta a bordo e bella recensione, un libro che ho letto un bel po’ di tempo fa e con grande piacere =)
Ciao, prima di tutto complimenti per il blog, è fatto proprio bene! ^_^ Ho letto questo libro l’estate scorsa e mi è piaciuto davvero tantissimo per l’originalità della storia e la profondità di questo amore così complicato ma contemporaneamente così intenso. L’unico difetto che gli ho trovato è stato forse un eccessivo dilungamento su alcune parti che potevano essere un po’ accorciate: diciamo che forse con 50 pagine in meno il ritmo sarebbe stato più rapido e di conseguenza ancora più coinvolgente.
Grazie Simo85!
Capito un pò per caso in questa recensione e mi è venuto da pensare:
praticamente lo strano caso di Benjamin Button con una differenza tutta a favore del film. Per amarsi non bisogna solo essere affini ma anche vivere lo stesso tempo. Nel film accade solo in un periodo di sovrapposizione, prima e dopo è o troppo presto o troppo tardi.
Il libro che segnali invece sembra dire: se siete affini il tempo alla fine vi farà incontrare. Mi sembra un’idea un pò sfruttata.
Magari però la utilizza bene.
Non comprerò il libro però, se questa è l’idea di fondo.
d.m.
Ciao Marco :)
In realtà nel libro la storia d’amore è qualcosa di molto più duraturo e profondo. Diciamo che quando le età dei protagonisti sono compatibili (e loro si incontrano -anche se lui l’ha gia incontrata da bambina-) i due restano insieme per molti anni. Solo che in questi anni lui va e viene!
Il libro è molto toccante… è come se l’amore per una persona fosse il nodo di ogni cosa, un punto al quale ritornare sempre in ogni tempo e in ogni spazio.
E’ stato fatto anche un film (che sconsiglio perché non regge minimanente il confronto) che si chiama “Un amore all’improvviso.
Anzi vi lascio il link della mia recensione che ho fatto sempre per la Libreria qualche tempo fa:
https://www.lalibreriaimmaginaria.it/2009/09/la-moglie-delluomo-che-viaggiava-nel-tempo/
Benvenuta! ^_^
Bella recensione, mi hai incuriosito moltissimo! Metto in wishlist! :P
Grazie!! :D
Benvenuta Ele!
Gli sbalzi temporali mi hanno fatto pensare a “Mattatoio n° 5” di Kurt Vonnegut.
[…] Per una recensione completa de La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo cliccate qui. […]