(Rigirandomi tra le mani questo libro (mentre mi rendo conto che è in formato ebook ed il potenziale evocativo del mio intro ne risulta depotenziato) non posso fare a meno di provare un moto di allerta e pregiudizio.
Mi accingo a leggere una raccolta di storie a tema zombie e la consapevolezza che tante strade siano già state battute fino in fondo mi indurrebbe quasi a lasciar perdere.
Fortunatamente Spaghetti Zombie è una di quelle raccolte che hanno alle spalle una selezione accurata, sei voci appassionate e soprattutto una visione d’insieme da lodare.
Qui l’intento è raccontare gli zombie: da dove vengono, come cambiano i vivi rispetto ad essi, cosa smuovono nel profondo dell’animo umano e dov’è la linea di confine tra vivi e non più-morti.
Per ogni racconto è stato per me normale partire da una base di sufficienza – mi aspettavo temi triti, plot già visti in molteplici sfumature (più o meno riuscite), frattaglie di storie messe insieme alla buona – per poi trovarmi a ritrattare dandomi dello stupido.
Ogni racconto ha in sé la capacità di stupire, destabilizzare, sorprendere e risolvere con frizzante creatività l’impasse del cliché.
La raccolta è permeata dalla volontà di percorrere strade magari conosciute a menadito ma con l’entusiasmo da veri amanti del genere nonchè dalla bravura e l’impegno a non rimanere imbrigliati; la straordinaria capacità di capovolgere il narrato in poche misurate battute.
Penso al primo racconto “Lazzaro deve morire” che offre più di una svolta inaspettata e riesce nell’intento di lasciare interdetti (da segnalare anche la cura e il lavoro di ricerca che traspare dal testo).
Ne “Il tiratore” la scintilla di follia scoppia nella mente di un baluardo della comunità; un racconto molto breve ma che incide profondamente.
“System error” è forse il racconto che mi ha più preso e lasciato con i brividi tipici della partecipazione: uno scambio di e-mail dove cresce il phatos fino alla risoluzione finale, inaspettata.
Questi sono solo alcuni dei racconti presenti nella raccolta, i più significativi per me, ma gli altri quattro non son da meno.
E’ proprio la capacità/volontà di trattare lo zombie con rispetto e rigore (se non altro il rigor mortis del caso!) a rendere preziosi i racconti di spaghetti zombie.
Prima di spegnere il mio ebook reader mi sorprendo con il sorriso… lascio accesa la lampadina stanotte, sognerò zombie e non ho voglia di svegliarmi nel buio.