Inés dell’anima mia-Isabel Allende

Non sono mai stata un’amante della storia, specialmente per come me la facevano studiare al liceo, mi era ostica, al contrario della filosofia. Forse anche per questo motivo per molti anni le mie letture si sono sempre orientate verso le storie inventate, e non verso i romanzi storici. Fortunatamente nell’ultimo anno sto dando un’inversione a questa tendenza, specialmente quando a raccontare la storia è una penna sapiente come quella di Isabel Allende.

Inés Suarez, nasce all’inizio del cinquecento in Spagna, figlia di un artigiano, umile ricamatrice, parte per il nuovo mondo alla ricerca del marito Juan, che l’aveva abbandonata, per cercare fortuna. In Perù non trova il marito, morto in battaglia, ma un nuovo amore, Pedro de Valdivia, valoroso soldato, frustrato da un matrimonio insoddisfacente, che diverrà il suo amante, e con il quale partirà alla conquista del Cile,  ove fonderanno insieme la città di Santiago.

La storia è una saga raccontata in prima persona proprio da Inés, divenuta anziana. Donna dal temperamento forte e passionale, affronta prima le ritrosie della sua famiglia e i pregiudizi nei confronti delle donne, sottomesse all’uomo e al clero, e successivamente le difficoltà della traversata in mare, da sola, e la conquista del Cile, con Pedro. Attraversamento del deserto di Atacama, sanguinosi combattimenti con gli indigeni. Inés è stata anche una valida infermiera per tutti i feriti in battaglia e ha costruito il primo ospedale di Santiago.

ines

Un personaggio stupendo, rivoluzionaria, femminista per l’epoca. Una vicenda epica, narrata con linguaggio scorrevole, periodi brevi, perfezione nei particolari, come è nello stile della Allende. Non solo battaglie e innumerevoli personaggi, dei quali l’autrice si è documentata, ma anche tanta passione nel narrare i sentimenti e le vicende personali di Inés, le relazioni umane e i suoi tre grandi amori, Juan, Pedro, Rodrigo, il rapporto con il tempo che passa, la descrizione delle terre e dei paesaggi, che divengono essi stessi personaggi.

C’è storia ed anche emozione.

 

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Recensione di
Miriam Caputo

Sono una divoratrice di libri, che ama la scrittura. Mi piace raccontare le storie che ho letto, ma anche inventarne di nuove e creare personaggi. Mi rispecchio in questa frase:
"Io voglio essere la trapezista, che fa il triplo salto mortale con il sorriso, la leggerezza, e non fa vedere la fatica dell'allenamento, perché altrimenti rovinerebbe il tuo godimento di lettore. Io voglio essere la trapezista e nulla voglio trasmettere della fatica del mio scrivere"
(Andrea Camilleri).

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4 commenti
  • Lo stile della Allende… confesso di non aver mai letto questa acclamata scrittrice. Mi consiglieresti un titolo da cui cominciare? (questo non vale che l’ho messo già sul taccuino delle letture, eheheh)

  • Lo stile della Allende è molto scorrevole perché usa dei periodi brevi e non complessi e con una cura maniacale, ma non pesante, dei particolari, sia riguardo alle descrizioni delle cose che dei sentimenti. Io ho letto questo e “la casa degli spiriti” e te li consiglio entrambi. Un’altra scrittrice cilena, un pò meno conosciuta, che scrive benissimo è Marcela Serrano (Dieci donne, Il tempo di Blanca).Anche lei è molto passionale.

  • Adoro Isabel Allende! è unica nel suo stile, nel suo genere, nel suo modo di raccontare. Ne ho letti tantissimi, e non vedo l’ora di leggerne ancora.

Recensione di Miriam Caputo