Racconti da ridere a cura di Marco Rossari

Una risata salverà  il mondo.

Pur non essendo una frase che brilla per originalità e pur essendo una parafrasi che all’apparenza può sembrare, ma solo all’apparenza, banale, mi sento di riassumere così lo spirito di questa raccolta di racconti.

Marco Rossari, il curatore, che è uno dei migliori traduttori italiani (C. Dickens, M. Twain, J. Niven, solo per citarne alcuni), ha svolto un lavoro approfondito e curato, scovando delle vere perle in un inno all’umorismo, all’ ironia, alla satira, alla leggerezza, alla profondità,  al potere curativo della risata. Eh sì,  perché è provato scientificamente che ridere sia salutare, stimoli il sistema immunitario.  Allo stesso tempo la  risata è una forma di ribellione, anche di resistenza,  oserei dire.

Quanto è importante l’ironia consapevole, proprio oggi che ogni battuta – sui social network o su WhatsApp – dev’essere accompagnata da un segno grafico, un emoticon o un emoJi, affinché l’interlocutore non dico che la capisca, ma almeno non si offenda? E quanto è decisivo rileggere i classici, acquisire le basi, adesso che dall’ambiguità dello humour siamo passati alle granitiche collere dei commenti in rete? (Cit. dall’introduzione di Marco Rossari).

I racconti non sono suddivisi per ordine cronologico né geografico, ma per scelta del curatore ‘per argomento’: ridere con stile, ridere con rabbia, ridere di sé, ridere dell’imperscrutabile. Ogni sezione è preceduta da una spiegazione introduttiva in modo da farci apprezzare ancora di più queste perle e da non rendere la raccolta dispersiva. Una scelta studiata in modo da dare una lettura trasversale della letteratura umoristica e da affiancare grandi classici come A. Cechov e M. Twain a scrittori contemporanei come S. Benni, T. Scarpa, J. Lansdale.

Ancora una volta mi sento di concludere che il genere del racconto è troppo bistrattato, questa raccolta ne è la conferma. Ogni racconto è un mondo a sé e permette di dilatare la vita del lettore tanto quanto un romanzo se non di più;  come in questo caso in cui ogni racconto è un diamante dalle mille sfaccettature in cui rispecchiarsi.

Condividi
Recensione di
Miriam Caputo

Sono una divoratrice di libri, che ama la scrittura. Mi piace raccontare le storie che ho letto, ma anche inventarne di nuove e creare personaggi. Mi rispecchio in questa frase:
"Io voglio essere la trapezista, che fa il triplo salto mortale con il sorriso, la leggerezza, e non fa vedere la fatica dell'allenamento, perché altrimenti rovinerebbe il tuo godimento di lettore. Io voglio essere la trapezista e nulla voglio trasmettere della fatica del mio scrivere"
(Andrea Camilleri).

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensione di Miriam Caputo