Notizie dal mondo- Paulette Jiles

Ausay gya kii, gyao boi tol.

Sarebbe bello partire domani per il Texas e attraversarlo da cima a fondo. Sarebbe bello farlo non ai giorni nostri ma nel 1870, alle porte della guerra civile, mentre le tribù indiane solcano ancora terre inesplorate e si scontrano qua e la con i coloni. E’ li che ci porta Paulette Jiles con il suo romanzo “Notizie dal mondo“, a spasso con il capitano Jefferson Kidd che nella vita fa proprio questo: porta notizie al mondo. Ormai congedato e sulla settantina, il generale Kidd ha da sempre nutrito la passione per la scrittura, la stampa e il giornalismo ma i tempi burrascosi lo hanno portato a fare carriera nell’esercito cosi’, ormai vedovo e con figli adulti gira il Texas da villaggio a villaggio e riunisce piccole folle di curiosi analfabeti per leggere loro stralci di notizie dai giornali di tutto il mondo. Mentre si trova presso una delle sue tappe gli viene affidata una missione; recarsi a San Antonio per riportare alla sua famiglia una bambina rapita dai Comanche. Il capitano, uomo d’ onore, vede come questa possa essere un’impresa lunga e complicata, ma accetta la sua ultima missione che lo porterà ad attraversare tutto il Texas con una piccola nuova compagna di viaggio. Johanna non è una bambina come le altre, ha 10 anni ma ha vissuto metà della sua vita con i Comanche ed è ormai orgogliosamente convinta di essere un’ indiana, sfoggia denti d’alce sul vestito e ha dimenticato la sua lingua nativa, quindi questo viaggio con il capitano non rappresenta per lei non un salvataggio ma solo un nuovo rapimento e non gli rende le cose semplici. Nell’attraversata da Witcha Falls a San Antonio, costellata di cowboys, agguati e letture nei villaggi, i due imparano ad accorciare la distanza che li separa e trovare l’uno nell’altra un nuovo inizio. Nella nota finale al lettore l’autrice fa riferimento ad un altro testo,“The Capture”, che analizza le dinamiche psicologiche in atto tra i bambini rapiti dagli indiani e le loro difficoltà a riadattarsi alla società e alle loro famiglie d’origine. Un romanzo piacevole e avventuroso che racchiude però tanta rigorosa ricerca riguardo un periodo storico complesso da ricostruire e che diventa uno spunto di riflessione su come, nella storia come ai giorni nostri, non esistano buoni e cattivi ma solo abissi culturali troppo grandi per essere compresi.

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Recensione di
Margherita Gabba

Sono Margherita, ho 30 anni e faccio il medico di Pavia. Amo la narrativa, soprattutto quella che pone l’ attenzione sulla psicologia dei personaggi. Tra i miei autori preferiti troverete Nevo, Franzen, Grossman e Svevo. In sintesi mi definirei una lettrice egocentrica; mi piace ritrovarmi nelle parole di altri, i fortunati scrittori che hanno il dono di sapersi raccontare nero su bianco. Ogni libro è un incontro e serve il giusto tempismo per amarlo davvero, per far scattare la scintilla che trasforma una bella lettura in un ricordo prezioso.

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