Toscana, fine ottocento, paesino placido: l’arrivo di un insegnante campano e l’incontro con una vedova, proprietaria di una locanda, segnano l’inizio di una stirpe che percorrerà quasi un secolo. I nuovi arrivati nel mondo, spesso, impareranno le storie degli avi dai racconti dei sopravvissuti a moti rivoluzionari, epidemie, fascismo, industria, guerre mondiali.
La narrazione ha il tono della favola sussurrata, sia che affronti parti plurimi, soprusi, viaggi, fragilità umane, ricatti.
Pur con qualche perplessità sulla comprensione di alcuni punti, finale compreso, Il dolore perfetto è una piacevole lettura. Parole semplici per raccontare gente semplice costretta ad affrontare piccole tragedie familiari come grandi eventi storici.