La Leggenda del Morto Contento – Andrea Vitali

Piccola premessa: adoro Andrea Vitali. Più che le sue storie, che dopo un po’ tendono a tornare sempre agli stessi punti, amo il suo modo di scrivere, le parole ed il suo modo di sceglierle, il ritmo e le sorprese che crea.

Vitali ha una certa passione per la vita quotidiana dei piccoli paesi del Nord Italia (vedi Almeno il Cappello), così come per i colpi di scena che prendono di petto storie altrimenti piatte …e anche in questo caso non si smentisce. Bellano è un piccolo paese accoccolato lungo il lago: poche famiglie di vecchia nobiltà, qualche funzionario statale furbetto ma goffo, una manciata di abitanti in bilico tra fame e vita di strada. Personaggi e soprannomi nel più classico stile popolare, con tutte le chiacchiere, le piccole cattiverie e i vizi che caratterizzano lo stereotipo di un paesetto non certo ricco di qualche decina d’anni fa.

Poi, ad un tratto, eccolo: il colpo di scena, il temporale furibondo e improvviso che rimescola le carte, che porta il sarto taciturno e oppresso al centro delle vicende, morti che si succedono nel caldo afoso per motivazioni più semplici di quelle che si vogliono dimostrare, e voci di piazza che si intrecciano a strategie tragicomiche senza portare effettivamente a niente.

Una conclusione prolungata, o forse semplicemente centellinata per dare a ciascuno l’epilogo meritato o aspettato. Il secondo romanzo (per me) di Vitali non tradisce nè premia le aspettative: non brillante ma interessante, anche se il cosidetto colpo di scena a ben vedere non è poi così sorprendente. Scrive bene Vitali, non c’è che dire, ma la conclusione è una sola: è un libro fatto per chi ama questo scrittore…e io credo di amarlo, anche se per una volta non mi ha esaltata quanto mi aspettavo.

Enjoy!

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Recensione di
Silvia Righetti

"Tutto quello che vedo mi ricorda qualcosa che ho letto in un libro... ma non dovrebbe essere il contrario? " (cit.); sono una grafomane, oltretutto, quindi dove altro pensavate di potermi trovare?

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3 commenti
  • Accidenti, ma sai che anche io sono rimasta un po’ delusa da questo libro? Ho passato un periodo di grande infatuazione per la scrittura di Vitali, macinando libri su libri, poi mi è un po’ passata…
    i primi che ho letto mi sono piaciuti moltissimo – “Olive comprese” resta tra i migliori – poi credo che, alla lunga, il fatto di andare a parare sempre sulle stesse cose ne diminuisca un po’ il fascino…

  • Vitali è quello che è, non ci si può fare niente ..quello che mi piace di lui, e il motivo per cui continuo a leggerlo nonostante le situazioni e il “tipo” di personaggi siano ripetitivi, è il suo modo di scrivere; oltre al fatto che bene o male, alla fine c’è sempre una sorpresa …il che non guasta!

Recensione di Silvia Righetti