Ci sono desideri e sentimenti che non riesci a spiegare a nessuno. Forme di tenerezza fondamentale come scrivere una lettera d’amore a una persona che non la leggerà mai.
Eccovi in soldoni la trama: Veleno ragazzino tredicenne del sud italia è un giovane abbastanza solitario, poco esuberante e per niente intraprendente. Lo conosciamo attraverso la sua stessa voce narrante seguendolo nei brevi racconti della sua vita precedente il giorno in cui il libro raggiunge il suo climax: Veleno viene invischiato in una tresca con la giovane professoressa di educazione tecnica. Scoperti malamente i due finiranno una dietro le sbarre del carcere, e l’altro in perenne affido dei servizi sociali fino al finale del romanzo che non svelo per non togliervi il gusto della lettura.
Diverse cose mi hanno lasciata perplessa: la relazione tra Veleno e la professoressa non è descritta come un crescendo (non è descritta affatto) e l’episodio che scatenerà poi lo scandalo e il nodo cruciale della vicenda, appare decisamente forzato e frutto di fantasie erotiche fuori linea con il personaggio fino ad allora raccontato. Inoltre, l’unico contatto tra i due – un bacio – scatena nel ragazzo un sentimento d’amore profondo, così intenso da far diventare questa donna il punto fisso della sua vita, la sua stella polare anche negli anni successivi.
La storia non sta in piedi. Sarebbe stato più credibile se il protagonista fosse stato affetto da una sorta di fissazione morbosa, clinica, invece è tutto estremamente reale, sano (?) e pulito come il grembiule del primo giorno di scuola.
Tuttavia, non posso negare i diversi elementi a favore che, in questo caso, vengono incarnati dai personaggi secondari: l’amico di sempre Nappi l’attaccabrighe dal cuore d’oro, la speranza cristallina dell’amico ritrovato (e disabile) Walter, la sfumata presenza dello psicologo/assistente sociale Pippo e vari altri personaggi minori magistralmente catturati dall’inchiostro di Desiati.
Peccato ancora una volta per il marketing ingannevole. Il libro è godibilissimo ma, come al solito, evitate le quarte di copertina!
E voi? Quali sono stati i vostri amori proibiti?
in linea generale, sono d’accordo.
l’ho appena finito, e la cosa che mi ha lasciato più perplessa è proprio la mamcanza di “sostanza” di quello che invece avrebbe dovuto essere il nodo principale della storia; l’amore proibito tra il ragazzo e la professoressa.
Chissà perché l’autore l’ha messo da parte in poche pagine…non capisco; e però rovina un romanzo che per il resto è piacevole, non entusiasmante ma ben scritto. Peccato.