RED: read, eat, dream!

Giovedì alle ore 18 a Roma, esattamente in via del corso 506, ha aperto una nuova formula delle librerie Feltrinelli: RED ovvero Read, Eat, Dream.
A nemmeno un quarto d’ora all’apertura, c’erano un centinaio di persone all’ingresso, la maggior parte attratta poco prima da promoter vestiti completamente di rosso che distribuivano segnalibri come perfetti volantini.

Quelli che, invece, sono lì come me se ne stanno in silenzio, timidi, praticamente in disparte ma riconoscibilissimi in mezzo a gente del mestiere, giornalisti, poliziotti e turisti. Qualcuno passa e schifato dal fatto che l’inaugurazione riguardi una libreria e non l’ennesimo negozio di magliette firmate se ne va alzando le spalle chiedendosi per quale motivo la gente dovrebbe fare la fila per un negozio di libri!

Appena 5 minuti di ritardo e alle 18.05,  la saracinesca viene tirata su e la folla che nel frattempo è notevolmente aumentata viene fatta entrare con tranquillità sebbene un po’ alla volta per evitare la bolgia.

La prima cosa che salta agli occhi nella prima sala, sono i tavoli e gli scaffali, di legno chiaro ma grezzo e poi, ovviamente,i libri che sono ovunque: sulle pareti (perfino sopra gli scaffali messi a mo di arredamento), nei tavoli centrali, negli angoli, impilati, insomma ovunque. Un ovunque ordinato e incredibilmente bello per la vista.

C’è uno spazio con quattro poltrone di pelle marrone, un tavolino con delle riviste letterarie e… delle postazioni per iPad messe a disposizione dei lettori più tecnologici!
Passando per un corridoio interamente RED (con esposto qualsiasi libro o gadget di colore rosso per celebrare il nome della libreria) si passa alla seconda sala che è la verà novità di questa libreria.

All’ improvviso tra i libri di cucina spuntano banchi frigo pieni di cibo biologico, pasta, vini. Sembra di essere in un negozio di alimentari estremamente chic, estremamente intellettuale!
La folla spinge, ma non troppo perché io non possa notare le pareti piene di citazioni, gli articoli di giornale attaccati alle pareti e l’incredibile gusto con la quale sono stati sistemati libri, cibo e cartelli promozionali.

Ancora qualche metro e si passa nel vero e proprio ristorante con i suoi 40 coperti e un abbondante buffet preparato per l’occasione. La gente inizia a diventare troppa e i camerieri hanno difficoltà a spostarsi nella sala ma tra uno stop e l’altro riesco ad intravedere un’uscita che porta direttamente all’esterno della libreria: un esterno privato, con altri tavoli a favore della lettura e del cibo!

Che dire, ci tornerò con più calma ma nel frattempo… credete che non abbia portato via un bel bottino? Ho comprato ben tre libri ispirata dall’atmosfera e presto ne avrete notizia!

 

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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