Il baule dei ricordi di carta #19 -Il giardino segreto, Frances H. Burnett

Un giro nella mia libreria preferita e, capitata davanti alla sezione ragazzi, finisco ad ammirare la nuova collezione dei classici BUR, dalle copertine ruvide a sfondo bianco e dai titoli colorati con font handwriting: una delizia.

A casa con me è venuto Il giardino segreto, un libro che non ho idea se avevo letto davvero, se lo avevo sentito raccontare o se avevo semplicemente visto la trasposizione in tv. E’ una di quelle storie che conosci, che come proprio una pianta, ti è cresciuta dentro, germogliando e lasciandoti quella sensazione di familiarità.

Tutti conoscente la storia di Mary, ragazzina scontrosa che si ritrova improvvisamente orfana in un paese a lei straniero e dove il suo unico conforto sarà la scoperta e il risveglio di un giardino segreto, tenuto chiuso e nascosto per anni dietro una spessa coltre di edera.
La storia è molto semplice: Mary fa amicizia con la cameriera della casa, con suo fratello (e con gli animali che lo accompagnano) e con un misterioso ragazzino malato che tutti assecondano.

Ma non è la semplicità della storia ad entrare sotto la pelle e a chiudersi nei cassetti della nostra memoria per sempre; è piuttosto l’idea semplice di lavorare la terra, avere a che fare con piante e fiori, qualcosa che da bambini, ricorderete tutti, abbiamo desiderato fare.

I libri memorabili sono quelli che, una volta chiusi, ti fanno venire voglia di fare qualcosa e Il giardino segreto è senza dubbio uno di quelli: è quasi impossibile resistere alla tentazione di scendere in giardino, rivoltare la terra fino ad averla sotto le unghie, piantare una piccola pianticella e aspettare per vederla crescere.

 

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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