Il baule dei ricordi di carta #15 – The snowman, Raymond Briggs

Tenete a portata di mano i fazzoletti di carta, perché questa puntata del Baule sarà davvero strappalacrime. Volevo parlare di un libro sul Natale, dato che mancano pochissimi giorni e ormai anche i più cinici si stanno un filino lasciando conquistare, ma non sarei io se non ci infilassi quella nota malinconica che mi appartiene anche quando faccio la fila al McDonald per comperare le patatine fritte.

The snowman è un libro bellissimo e allo stesso tempo molto crudele. Trovo che l’aggettivo “poetico” sia ultimamente molto abusato, ma non mi riesce di trovarne un altro per definire questa storia. Disegnata – non si può dire scritta, non ci sono parole! – da un genio dell’illustrazione e del cinema d’animazione come Raymond Briggs, colpisce come un pugno nel petto a qualsiasi età, lasciandoti  quella sensazione di nodo in gola, profonda malinconia, nostalgia per qualcosa che non hai nemmeno mai conosciuto.

Un bambino solo costruisce un pupazzo di neve in giardino. La notte questo si anima, entra in camera sua e i due fanno amicizia. Girano per casa – indimenticabile la scena in cui il pupazzo si ritrae spaventato perché ha paura del fuoco – poi si prendono per mano e volano nel cielo scuro pieno di fiocchi di neve, sulle case e le loro luci, sui campi candidi e sulle autostrade di cemento a quattro corsie, fino a che il volo si conclude nuovamente nella stanza del bambino, dove il pupazzo lo mette a letto e gli rimbocca le coperte.

La mattina dopo, il sole è alto, il bimbo si alza felice, ancora in ciabatte e vestaglia corre in giardino e…sull’erba fresca, libera dalla neve, trova solo un logoro cappello nero, dei pezzetti di carbone e una carota appassita, che galleggiano in una pozza d’acqua. Titoli di coda. Lacrime e magone.

Molti hanno visto in The Snowman un monito a godersi l’attimo per quello che di bello ci può dare, vivendo nel momento, perché le cose per essere belle non devono per forza essere anche eterne. Io, invece, ci vedo di più l’invito a custodire con attenzione quello che abbiamo di prezioso, a non lasciarlo andare, a tenerlo vicino a noi, lottando per proteggerlo. Le cose uniche e speciali sono anche labili e delicate, il più delle volte. E il sole scioglie la neve, ma non i ricordi.

Al di là di qualsiasi possibile insegnamento, questo libro resta un grande capolavoro. Le illustrazioni sono magnifiche, il tratto onirico e leggero di Briggs è inconfondibile. A Natale, regalate The Snowman alle persone che vi sono care, per farle piangere di emozione.

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Recensione di
MaddalenaErre
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7 commenti
  • Ho veramente l’impressione di averlo letto/visto una quantità mostruosa di tempo fa e che tu me lo abbia appena resuscitato alla memoria… chissà se ce l’ho ancora, devo assolutamente mettermi a cercarlo: grazie del ricordo!

  • è quello che mi prometto di fare ogni volta in questa Rubrica, quindi…sono felice che la missione sia riuscita :D

  • P.S. Per ora ho recuperato la versione animata del 1982 e l’ho rivista insieme a mio figlio. Si è emozionato molto, sia alla scena del volo dei pupazzi di neve sia alla conclusione.

  • VoceLibera, ti invidio…vedere questo film osservando lo stupore e l’incanto negli occhi di un bambino deve essere qualcosa di impagabile :)

Recensione di MaddalenaErre