Dalla libreria al cinema #10 – Mangia, prega, ama

In questi ultimi mesi mi è capitato spesso di imbattermi in citazioni, recensioni e commenti sul libro di Elisabeth Gilbert  Mangia, prega, ama. mangia libroLa curiosità l’ha avuta vinta e così sono uscita dalla libreria con il mio acquisto sotto braccio, con sommo stupore della libraia che, conoscendo la mia predilezione per i classici, non riusciva a capacitarsi che volessi leggere un autore di questo secolo!!!!

La trama di questo romanzo autobiografico si può facilmente riassumere: Elisabeth Gilbert ha tutto quello che si può desiderare, è un’affermata giornalista, ha una bella casa e un marito che la ama. Ma ad un tratto sente qualcosa spezzarsi dentro di sé,  la sua vita le va stretta, non si riconosce più in quella casa e in quel matrimonio.
E così chiede il divorzio, si butta a capofitto in una nuova relazione destinata inevitabilmente al fallimento, continuando a logorarsi nei dubbi e nel dolore finché decide di concedersi un anno sabatico all’estero.

Trascorrerà quindi quattro mesi in Italia, dedicandosi ai piaceri della buona tavola, quattro mesi in India, immersa nella vita contemplativa di un ashram, ed infine quattro mesi in Indonesia, per seguire la profezia di uno sciamano e ritrovare l’amore.
Lo spunto di partenza del libro è senza dubbio interessante, specialmente per le lettrici della mia generazione, donne sopra i 30 ma non ancora arrivate ai 40 in equilibrio perpetuo tra ambizioni già realizzate e sogni rimasti chiusi nel cassetto.
Purtroppo però le attese sono deluse e questo romanzo si rivela banale e inutilmente prolisso.
I capitoli (109 in tutto per desiderio della scrittrice di evocare un numero fortemente simbolico nella disciplina yoga) sono un susseguirsi di incontri, aneddoti, elenchi, raccontati senza riuscire a passare ad un livello narrativo meno superficiale. La conclusione è deludente e scontata come nei più classici romanzi Harmony.mangia film

Partendo da simili presupposti non ci si può aspettare che il film che ne è stato tratto sia un capolavoro.
Innanzitutto bisognerebbe dire “film liberamente ispirato a” piuttosto che “tratto” perché gli sceneggiatori hanno ricomposto e modificato con mano a volte pesante.
La prima parte del film, quella ambientata nel nostro Paese, è piuttosto irritante perché zeppa di beceri stereotipi (assenti nel libro): anziani che parlano solo in dialetto, giovani coatti che palpeggiano ignare turiste, gente che urla e gesticola, per non parlare di un improponibile elogio del dolce far niente come unico e indiscutibile dogma di vita dell’italica stirpe.

Se riuscite a sopportare tutto questo senza farvi venire l’orticaria, la narrazione prosegue come nelle migliori tradizioni dei film sentimentali americani fino a culminare nell’immancabile happy end, anticipato dall’altrettanto banale momento di suspense che dovrebbe far palpitare lo spettatore nell’atroce dubbio se i due innamorati rimarranno insieme o si separeranno per sempre.

Uno “sconsiglio” dunque il mio, sia per il libro che per il film. Se avete tempo e denaro da spendere rivolgete senza dubbio altrove la vostra attenzione.

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Recensione di
pistacchina
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3 commenti
  • il film non l’ho visto; me l’hanno prestato ma è ancora lì sullo scaffale che aspetta. il libro invece ..mi è piaciuto tantissimo. probabilmente dipende dalle premesse/pregiudizi: io non ne avevo, il libro era sconosciuto all’epoca. per questo l’ho letto con leggerezza e soddisfazione (vedi, la mia recensione qui in Libreria) …e continuo a leggerlo, quando voglio un libro tranquillo, leggero ma ricco e piacevole.

    krySal

  • In un angolo della mia memoria ero certa che qualcuno avesse già parlato di questo libro ma la lampadina non mi si è accesa per tempo. Poi, dopo aver postato la mia recensione, mi sono messa a spulciare e ho trovato la tua… così diversa, così positiva!!!! Spero che lo "sconsiglio" non ti abbia offesa…il mio è solo un parere soggettivo… con i libri capita spesso così… tu pensa che mio marito trova terribili tutti i libri che leggo, nessuno escluso!!!!
    In questo caso credo che la differenza tra le mie impressioni e le tue siano un fatto squisitamente anagrafico… per età ed "tsunami emotivi" sono molto vicina alla scrittrice… e forse per questo mi aspettavo un libro più profondo.
    Un consiglio però mi sento di dartelo: visto che hai amato il libro evita di guardare il film. Qui non posso dire molto altrimenti rischio l'effetto spoiler ma, secondo me, gli sceneggiatori hanno stravolto troppe cose, specialmente sul finale e credo che ne rimaresti profondamente delusa.

  • non mi offendo minimamente, pistacchina, tutt'altro: la diversità mi fa sempre piacere, e posso capire che pur essendo un libro tutto sommato "semplice" possa far emergere sentimenti diversi. il che è sempre un bene!

Recensione di pistacchina