Arrivederci ragazzi – Louis Malle

Arrivederci ragazzi (Au revoir les enfants) è un breve romanzo dello scrittore e regista francese Louis Malle (Thumeries, 1932 – Beverly Hills, 1995). È stato pubblicato nel 1993 ed è tratto (secondo un percorso inverso rispetto a quello più consueto) dal film realizzato dallo stesso Malle nel 1987 e vincitore del Leone d’Oro.

In un collegio di carmelitani, nella Francia del 1944, il rettore padre Jean nasconde tre ragazzi ebrei sotto false identità. Dopo primi contatti burrascosi, uno di essi, Jean Bonnet (ma il suo vero cognome è Kippelstein), stringe amicizia con il compagno di classe Julien Quentin. I due, appassionati entrambi alla lettura ed entrambi insofferenti alle ingiustizie e ai soprusi, vengono però divisi dall’arresto di Jean. I tre ragazzi ebrei moriranno ad Auschwitz; padre Jean che li ha protetti finirà i suoi giorni a Mauthausen.

La vicenda narrata è in parte autobiografica e ci porta nella Francia occupata dai Tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.
È una di quelle storie di ragazzi che meritano di essere diffuse tra i giovani e i giovanissimi, che di quegli eventi naturalmente non sono stati testimoni. Essi possono infatti ritrovarvi qualcosa di sé, mentre aprono gli occhi sui terribili anni, in fondo non così lontani, in cui l’uomo ha mostrato in quale abisso di abiezione sia capace di precipitare. Al tempo stesso possono scoprire il valore e il sacrificio di quegli ecclesiastici cattolici che hanno rischiato e perfino perso la vita per proteggere i perseguitati, mentre la Chiesa di Roma teneva una posizione ambigua.

Il libriccino non ha particolari pregi letterari: la psicologia dei personaggi è appena abbozzata, i luoghi sono descritti senza ricreare un’atmosfera; solo nelle edizioni scolastiche Arrivederci ragazzi ha potuto, in ragione di una vaghissima affinità, essere associato a quel piccolo gioiello della letteratura che è L’amico ritrovato di Fred Uhlman .
Tuttavia è bene che si legga e si mediti il racconto di Malle, magari nelle scuole elementari e medie, prima di affrontare la lettura, sugli stessi temi, di testi più complessi e di maggiore valore artistico.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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2 commenti
  • Mirabili sia il film sia il libro (che credo ne sia semplicemente la sceneggiatura), che raccontano l’orrore della guerra e dell’Olocausto (e non solo) pur essendo ambientati in un luogo “protetto”, lontano sia dal fronte sia dai Campi.

    Svelare il finale, però, proprio no! :(

  • Il film merita, il libro decisamente meno (proprio perché, come tu dici, è poco più di una traccia). Mi spiace aver rivelato il finale, ma questa volta non potevo evitarlo, perché altrimenti non avrei potuto svolgere compiutamente le considerazioni che seguono (e che mi premono molto). :)
    Grazie per il commento.

Recensione di D. S.