A Cartagena de Indias, su un’ altura di fronte al mare, sorgeva il convento di Santa Clara. Qui, entrando nella loggia gircondata da arcate a tutto sesto, tra ciuffi di banani e liane di vaniglia, si arrivava alla terza nicchia dell’altare maggiore, dove giacevano i resti dei nobili creoli.
Nel 1994, durante lo svuotamento delle cripte del convento venne ritrovata una lapide che portava un nome privo di cognome e titolo: “Sierva Maria de Todos los Angeles”.
Una volta scoperchiata la cassa, una chioma color rame della lunghezza di ventidue metri e undici centimetri venne estratta sotto gli sguardi attoniti dei presenti, tra questi anche Gabriel Garcia Marquez. Poteva forse trattarsi della stessa marchesina di cui narra la leggenda, ancora oggi venerata nei paesi caraibici?
Da questa scintilla di realtà nasce la favola si Sierva Maria, nata dall’ unione infelice di un marchese e di una schiava in cerca di dote, odiata da entrambi fin dal primo giorno della sua vita. Maria cresce ignorata dai suoi genitori, adottando il modus vivendi degli schiavi, imparando i loro culti e i loro misteri e allontanandosi sempre di più dalle sue radici. Un giorno la giovane viene morsa da un cane che si rivela malato di rabbia, evento che scatena nel marchese la colpa e il rimorso per tutto il tempo che non ha dedicato alla sua unica figlia. Nel tentativo li liberarla da questo male la affida a medici e religiosi, infine, convinto dai prelati locali, il marchese è persuaso a rinchiudere Maria presso il convento di Santa Clara, nel padiglione delle “sepolte vive”.
Qui le clarisse non mostrano alcuna compassione per la bambina, al contrario la additano come energumena, ovvero posseduta dal demonio. La ritengono responsabile del malocchio che sembra calare sul convento, d’altro canto l’atteggiamento aggressivo e misterioso della bimba non aiutano a perorare la sua causa. Nel disperato tentativo di redimere Maria, il vescovo chiede al suo giovane braccio destro, Cayetano Delaura, di esorcizzarla poiché sembra essere l’unico a credere che ci sia in lei la possibilità di redimersi, ma lui stesso si ritroverà assoggettato dal demone più temibile, l’amore.