Sabato – Ian McEwan

McEwan ci regala un romanzo di introspezione, in qualche modo simile come stile ad Espiazione e tuttavia differente per tematiche e setting del periodo storico. L'autore ci apre una finestra sulla vita della famiglia Perowne, zoomando su una precisa giornata: il sabato. Protagonista indiscusso è il padre di famiglia, Henry Perowne, che ci guida nella routine di questo giorno di riposo, intervallando la gestualità e le cose da fare a riflessioni sulla propria famiglia, il proprio percorso quale medico, la vita, la questione politica del post-9/11.
Piacevole e scorrevole nella scrittura, il lettore si ritroverà ad accompagnare Henry, assistendo ad un incidente che, nello sviluppo ulteriore della giornata, potrebbe arrivare a causargli non pochi problemi.
 Fluidamente, McEwan parte dalla mattina del sabato (prima dell'alba) e conclude le vicende la mattina della domenica, dandoci l'impressione di una naturalità che è difficile trovare altrove.
Sono ventiquattro ore intervallate da parentesi narrative, da scorci su altri mondi, nei quali i protagonisti sono alternativamente i figli di Henry, Daisy e Theo, sull'orlo di coronare i propri sogni ed intraprendere le proprie carriere, il nonno Grammaticus, famoso poeta che non intende cedere il passo alla vecchiaia, Rosalind, la moglie avvocato nella quale Henry troverà sempre conforto, non importa quanto la giornata lo possa avere provato. Sono frammenti che messi insieme danno omogeneità alla vita e all'esistenza quotidiana dell'uomo, riuscendo al tempo stesso ad essere una cornice ed un supporto a tutta la vicenda.

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