Pagine appena sfornate #2 – Hello Kitty My First Cookery Book

Lo confesso, attendevo da un paio di mesi l’uscita di questo libricino – non che io sia mai stata una grande fan della gattina fiocco-munita, ma ho una malcelata passione per i libri di cucina che si rivolgono ai bambini – e a chi un po’ lo è rimasto, come me. Questo mi ha incuriosito sin dall’inizio, avevo proprio voglia di vedere cosa fossero riusciti a inventarsi questa volta.

Piccola premessa: io ho vissuto a lungo a Londra e lì l’educazione alimentare, con buona pace di Jamie Oliver e compagnia, scarseggia veramente sin dalla più tenera età.  Purtroppo è piuttosto frequente vedere bambini di sei anni che camminano per strada divorando in allegria un cartoccio di ali di pollo fritte e patatine alle 10 di mattina. Per porvi rimedio, non sanno più cosa inventarsi: i bus e le metro pullulano di cartelloni statali che invitano i cittadini a mangiare più frutta e verdura, più sano e meno grasso. Questo libro non fa eccezione: tenta di impartire qualche piccolo rudimento di educazione alimentare qua e là tra ricette dolci e golose. Per questo, a mio avviso, merita una chance.

Il libro è suddiviso in quattro parti: la colazione, il pranzo, la cena e i treats – ovvero quelle piccole ghiottonerie fatte apposta per premiarsi un po’ alla fine di una giornata di lavoro estenuante, che all’occasione diventano pensierini perfetti da portare a cena a casa di un amico o come regalo di compleanno. Le “ricette” appartengono tutte alla miglior tradizione anglosassone, con un pizzico di innovazione e forse un po’ troppo rosa e zucchero. Si passa dai classici pancakes per la colazione all’insalata di patate per il pranzo, dal gelato al cioccolato alla salsa di pomodoro che sta bene con tutto – anche se, devo confessarlo, il mio cuore ha sussultato di fronte a “grated parmesan OR cheddar cheese”, perchè so per esperienza quanto i due non abbiano niente in comune.

Pregi certificati: le ricette sono tutte semplici, davvero fattibili dai bambini – da tutti, non solo dai Gualtiero Marchesi in erba – e molte non richiedono nemmeno l’uso del fuoco o dei fornelli. Come dicevo, c’è un occhio di riguardo per quanto concerne l’alimentazione sana – la polarità negativa dei pancakes con lo sciroppo  viene annullata dal muesli nella pagina accanto, mentre una “healty salad” proclama già dal nome i suoi intenti salutar-bellicosi in un tripudio di verdure crude. Poi, sempre un pensiero per chi vuole rinunciare alla carne senza allarmismi – un discretissimo “veggie sausages” appena sussurrato nella ricetta delle “polpette di salsiccia” (polpette di salsiccia?) suggerisce una valida alternativa alla carne di maiale. Le illustrazioni sono semplici e accattivanti, qua e là ci sono consigli per l’organizzazione di giochi e feste , figurine da ritagliare e il muso di Hello Kitty formato A4 da scavare tipo zucca di Halloween e da usare come mascherina per lo zucchero filato sulle torte. Un pensiero carino per una fanatica del soggetto di qualsiasi età, per una bambina un po’ leziosa e anglofila e per voi – se, come me, nonostante tutto a queste cose proprio non riuscite a resistere.

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Recensione di
MaddalenaErre
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3 commenti
  • Io adoro Hello Kitty! L’anno scorso avevo anche un adesivo della gattina sulla mia borsa del lavoro. :)
    Il libriccino di cucina sembra interessante, ed è ancora più importante il discorso sull’educazione alimentare. Io però sono sempre un po’ scettica sulla cucina anglosassone: certo, non l’ho mai provata direttamente, mi baso su ciò che si vede nei film (e su qualche esperienza di amici), ma non mi convince… :/

  • sì, il mondo è invaso da gadget di Hello Kitty – hanno fatto di tutto! – e io non ne sono una fan sfegatata…però la trovo carina, il fatto che sia senza bocca è da ricondurre, pare, al voler dare ai bambini un’immagine più morbida e amichevole rispetto ai personaggi Disney che erano tutti denti (non me lo sono inventato io, lo avevo letto da qualche parte :)

    VoceLibera, ti assicuro che qualcosa di buono c’è davvero (soprattutto per quanto riguarda i dolci e l’arte di fare i panini, che in Italia al di là di cotto fontina e maionese si fa fatica ad andare…) però in questo forse unico caso il cliché è vero: la cucina italiana resta la migliore :)

Recensione di MaddalenaErre