Il caso dei libri scomparsi – Ian Sansom

Eccomi qui, dopo un infinito periodo che non scrivo in Libreria. Ci sarebbe da mandarmi maledizioni visto che, in un modo o nell’altro, dovrei essere la maggiore fonte di recensioni qui e invece mi sa tanto che ultimamente sono una delle ultime!
Ma la vita da insegnante (!) è molto più faticosa di quello che osavo anche solo immaginare. O sono gli studenti che sono diventanti decisamente più faticosi?

Anyway… ho appena finito Il caso dei libri scomparsi che avevo comprato in uno degli ultimi acquisti compulsivi in libreria, attratta dalla copertina ruvida, come se fosse riciclata e curiosa di leggere un libro che dal titolo e dalla copertina lasciava ben sperare.

Purtroppo questa non è stata un’avventura entusiasmante: per dirla tutta non vedevo l’ora di finirlo questo libro!

La trama è molto semplice. C’è questo Israel Amstrong che da Londra si trasferisce in Irlanda perché convinto di essere assunto come bibliotecario di una piccola città per poi scoprire praticamente da subito che a) la biblioteca è chiusa, b) sarà costretto a guidare un bibliobus e ancor più grave c) i libri della biblioteca sono spariti nel nulla.

Il romanzo che è parte di una serie di storie (e l’ho capito troppo tardi), è evidentemente in chiave comica e vuoi per una scelta dell’autore, vuoi per il fatto che comunque non è un libro a sé, in questo primo volume ci vengono presentati personaggi  estremamente stereotipati e forse proprio questo descritti brevemente e superficialmente senza mai andare più sotto della scocca della banalità.

 

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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4 commenti
  • No! Ho amato questo/i libro/i! Li ho divorati tutti, da sola in macchina mentre aspettavo i ragazzini che uscivano da scuola (baby sitter drama), e ridevo da sola come una matta!

    • Sará dovuto al fatto che non ero dell’ umore giusto nei giorni in cui l’ho letto? Sono convinta che ogni libro possa essere gustato al meglio se anche il nostro umore é in sintonia e io… Evidentemente non lo sono!

  • io l’ho trovato noioso, banale e assolutamente insulso. Non soni nemmeno riuscita a finirlo e non abbandono mai un libro!

Recensione di Sara D'Ellena