Alla fine del silenzio – Charlotte Link

Stanbury, un piccolo centro nello Yorkshire del Sud, la patria romantica e selvaggia delle sorelle Brontë. Qui da molti anni trascorrono le vacanze tre coppie tedesche amiche da sempre.
Quando la giovane Jessica Wahlberg si aggiunge al gruppo, scopre che l’armonia che sembra regnare sovrana è in realtà una facciata che copre contrasti, odi e paure. Jessica si rifugia sempre più in lunghe passeggiate solitarie in cui le capita di incontrare un inglese bizzarro che vaga senza meta per prati e boschi, sulla spinta di eventi accaduti molto tempo prima e che rivendica la proprietà della villa in cui vivono le tre coppie.
Jessica si ritrova così invischiata in una storia cominciata cento anni prima e decide di andare alla ricerca della verità.

Un romanzo di Charlotte Link, scrittrice tedesca, di cui è famoso La casa delle sorelle e tanti altri libri diventati best sellers, che non vuol dire nulla in alcuni casi, ma nel suo caso è meritato, almeno per me.

La Link parte sempre da un quadro idilliaco che è solo in apparenza perfetto, perché poi con il dipanarsi del racconto gli eventi evolvono non in meglio, ma in peggio. Vi ricordo che la Link è famosa per romanzi gialli con sfondo psicologico.
I personaggi sono ben delineati, tutti quanti, anche quelli secondari, descrizione del paesaggio molto dettagliata, anche le azioni dei vari personaggi sono un incastro perfetto con la trama, nulla è lasciato al caso.
Fino all’ultimo si dubita chi sia l’assassino, troppi indizi su altrettante persone. Personaggi un po’ torbidi, da classico noir, davvero emozionante.
Mi ha tenuta incollata alla lettura in modo quasi nevrotico, dovevo andare avanti sempre di più per sapere e conoscere i retroscena della vita di ogni personaggio.

Un bel libro che mi ha fatto passare la Pasquetta in modo decisamente diverso!!!

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Recensione di
Mary Filetti

Sono una lettrice ossessiva, compulsiva. Il libro è parte di me, di ciò che sono. Ovunque io vado porto sempre con me un libro da leggere.

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2 commenti
  • già dalla copertina mi da’ un senso di ansia (bravi i grafici, in questo caso) – è così anche per il resto del libro? dalla recensione, un po’ mi pare di sì. ma non è detto che sia una cosa negativa …basta essere dell’umore giusto!

  • Si la copertina è stata scelta bene, la storia si accoppia perfettamente.
    Si in effetti mette un po’ d’ansia…ma ne vale la pena…almeno su carta scritta i colpevoli si prendono sempre!

Recensione di Mary Filetti