Nicolas Eymerich, inquisitore – valerio evangelisti

Ero preparato al peggio ma m’aspettavo il meglio.
Ho ricavato una lettura disimpegnata, che mi ha tenuto compagnia per un paio di viaggi in metro.

La prima cosa da apprezzare é la trama a trittico, che percorre un simile percorso per poi andare a morire, chi su un pianeta lontano, chi in una stanza universitaria e chi, infine, in una torre inquietante.
Tanto potenziale insomma ma parzialmente inesploso.

Per me, due filoni della storia hanno pagato lo scotto della crescita improvvisa e prepotente della trama che ha come protagonista Nicolas Eymerich.
La sua narrazione ha una struttura molto più solida e pare darsi slancio sulle altre due.
Questo c’era da aspettarselo dal nostro inquisitore di fiducia.
Gli dai una mano e si prende tutto il braccio, gli dai una strega e stermina un villaggio, e infine, lo metti di fronte al potere e lui, anziché farsi dimesso, mai pago, gli sbatte in faccia la verità; la sua, assoluta!
Sono rimasto affascinato dalla completezza del personaggio Nicolas Eymerich.
Credo fermamente che questi abbia preso vita propria assoggettando lo stesso Evangelisti a scrivere di lui.
Mi accingo sempre più ad entrare nel mondo oscuro dell’inquisitore leggendo altri libri sulle sue gesta.
Sono nuovamente schiavo di una serie ma in fondo ne sono molto soddisfatto.
Nicolas si é rivelato molto più potente di quanto mi aspettassi; quasi quanto un ruggito che richiama a se  il male stesso che combatte, per farsi forte.
Gli altri due personaggi sono, tutto sommato, carini ma stentano a prendere forma
(ok, dall’altra parte c’é il fratello Nicolas che ciuccia avidamente tutta la linfa creativa).
Delle volte sembra quasi che Eymerich capisca di trovarsi in un libro – in un idea deboluccia che dipana l’inventiva – e, sopporta uno, sopporta due, finisce per spazientirsi, piegando a suo piacimento la forma della narrazione per giocare un tiro degno di applausi, che dico, di un ovazione.
Ecco, il romanzo andrebbe diviso in due: Eymerich da una parte, scuro furbo implacabile.
Una storia fantascientifica, un poco sfilacciata, dall’altra.
La differenza é che Eymerich potrebbe sopravvivere dignitosamente anche in un romanzo rosa…salvo poi spazientirsi e fare una strage!

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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1 commento
  • Sono "albyok".

    La saga di Eymerich è una di quelle a cui sono più affezionato e fino ad adesso non ho trovato un personaggio più carismatico dell'inquisitore Nicolas. Me li sono mangiati tutti e ho ancora fame! Ti avvero comunque che anche nei prossimi libri sarà sempre la sua parte ad essere in primo piano, perché le altre sono di appoggio. Ma ti daranno soddisfazioni… ;-)

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