L’eredità delle dee – Katerina Tučková

Quando Katerina Tučková ha pubblicato L’eredità delle dee nel 2012, forse non immaginava che quando lo avrei letto io 7 anni più tardi, il tema delle “donne streghe” sarebbe tornato alla ribalta: dal #metoo, alla lotta contro il bodyshaming, dall’empowerment alla denuncia per le disuguaglianze tra generi, il dibattito politico e sociale non è mai stato così acceso dai tempi dei roghi nelle piazze pubbliche.

A Žitková, un piccolo paese dei Carpazi Bianchi – al confine tra Repubblica Ceca e Slovacchia – dove le case sono nascoste dal bosco e la vita è brutalmente semplice, è esistita una stirpe di donne dotate di poteri divinatori e di guarigione, sopravvissute attraverso i secoli tramandando la loro arte da madre in figlia fino alla morte dell’ultima “dea” durante il regime comunista.

Dora Isedova, voce narrante del romanzo, orfana e con un fratello disabile a carico, è una giovane etnografa nella città di Brno e sulle dee di Žitková ha scritto la sua tesi di laurea accontentandosi però delle poche e superficiali informazioni trovate sui testi storici e attingendo ai pochissimi ricordi di infanzia. Dora è infatti l’ultima discendente delle dee anche se nessuno le ha tramandato le antiche arti che hanno reso le donne di Žitková famose in tutta la regione.

Quando però Dora scopre che sua zia Surmena compare nelle liste dei collaborazionisti e sorvegliati del regime comunista di qualche decennio prima, decide che è ora di andare più a fondo e di riabilitare il nome di tutte quelle donne ingiustamente perseguitate nel corso dei secoli.
Inzia così la sua ricerca e, fascicolo dopo fascicolo, Dora si renderà conto di come le vicende delle dee si siano intrecciate più volte con la Storia: dai processi alle streghe del ‘600, alla protezione durante il regime nazista fino alla stretta sorveglianza durante il regime socialista. Chi era veramente sua zia Surmena? C’è davvero qualcosa di reale nelle loro arti divinatorie o si tratta solo di suggestione?

Il romanzo che inizia quasi come un saggio storico/etnografico si trasforma ben presto in un misterioso caso da risolvere, passando attraverso ricordi, testimonianze e documentazioni ufficiali che rendono questo libro appassionante e magico.

 

 

 

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Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

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