Adolescenza. Periodo bello o brutto, a seconda dei casi. E’ un’età di transizione. Verso cosa, però?
Finite le scuole superiori, c’è chi affronta l’università con delle speranze. Forse qualcosa di più: delle aspettative. Via dalla provincialità di casa e dei soliti cazzoni-compagni di bevute! Ci attendono nuovi amici, riconoscimenti delle proprie capacità artistiche, esperienze sessuali da raccontare!
Oppure.
Oppure succede che entri in un microcosmo più furbo di te. La tua innocenza viene a galla nel peggiore dei modi: rendendoti ridicolo di fronte a tutti, non riuscendo a capire chi sono le persone che hai di fronte, innamorandoti sempre della ragazza sbagliata. Insomma incasinando le cose.
E’ quello che succede a Brian, imbranatissimo nerd che cercherà disperatamente di conquistare i suoi quindici minuti di Warholiana memoria partecipando al quiz televisivo “University college”, appunto rispondendo alle domande del titolo.
Storia alla Nick Hornby di “Tutto per una ragazza” (o anche alla Gianluca Morozzi de “L’era del porco”), l’autore ci conduce attraverso le continue figuracce di questo ragazzino destinato a non crescere mai e a trovarsi in situazioni che la legge di Murphy gli fa un baffo.
Gradevole per chi vuole passare un po’ di tempo, da evitare se cercate qualcosa di rivoluzionario. Un po’ comico, a tratti nostalgico, mai particolarmente profondo, questa è la storia di Brian Jackson.
insomma ..consigliato o no?
a prima vista sembra un libro piacevole, mi viene voglia di leggerlo, ma non sarà uno di quei romanzi agrodolci e un po’ drammatici, in fondo?
Se ti piace il genere Nick Hornby, non troppo impegnativo, allora va bene. Sicuramente non è drammatico. Credo che una lettura gli si possa dare :^)