La Danza dei Fotoni – Anton Zeilinger

Queste considerazioni ci conducono verso un’osservazione molto importante: non possiamo separare i concetti di realtà e di informazione l’uno dall’altro. Addirittura, non è possibile pensare alla realtà senza usare ciò che di essa sappiamo, ossia l’informazione.

Anton Zeilinger, classe 1945, è un fisico austriaco specializzato in ottica ed informazione quantistica. Professore presso l’Università di Vienna, precedentemente all’Università di Innsbruck e direttore della sezione di Vienna dell’Institute for Quantum Optics and Quantum Information. Ha vinto nel 2010 il Premio Wolf, insieme a John F. Clauser e Alain Aspect, con la motivazione: “per i loro fondamentali contributi teorici e sperimentali ai fondamenti della fisica quantistica e, nello specifico, una sempre più sofisticata serie esperimenti sulle disuguaglianze di Bell, o su loro estensioni, mediante l’uso di stati quantici correlati.“. Ovvero, esattamente ciò di cui si parla in questo saggio.

Zeilinger ripercorre in questo saggio l’ideazione degli esperimenti da lui compiuti sulla disuguaglianza di Bell, che proverei pure a spiegarla dopo averla citata già due volte, ma il libro ci riesce con risultato migliore di quello che io potrei mai ottenere in poche righe. Per arrivare a questa spiegazione, devo dire davvero molto chiara, costruisce gradualmente una solida introduzione argomentativa a due degli argomenti più esotici introdotti dalla meccanica quantistica: “Il principio di Indeterminazione” e il fenomeno dell'”Entanglement“, con una discussione piuttosto ampia sull’articolo EPR. Altri due concetti di cui, se volete avere un’idea qualitativa piuttosto chiara, potete andare a leggere in questo libro.

In questi ultimi anni c’è stata una buona copertura divulgativa dell’argomento meccanica quantistica, probabilmente per i suoi aspetti paradossali e controintuitivi, quindi cosa dice questo libro in più sull’argomento? Rispetto al più usuale taglio storico o teorico descrittivo, qui si è scelto di radicarsi con forza ai risultati sperimentali, descrivendoli, commentandoli e raccontando le fatiche necessarie a metterli insieme con tutte le dovute accortezze, mantenendo un ampio spazio per spiegare come si interpretano i risultati. Su questa seconda istanza veramente degna di nota, nonché ben scritta dal punto di vista narrativo, è tutta la parte centrale del libro in cui si costruisce la storia di due ragazzi: Alice e Bob, che incidentalmente sono i nomi fittizi che si danno agli osservatori A e B negli esperimenti di meccanica quantistica, studenti del primo anno di una laurea in fisica a cui viene dato in mano un apparato sperimentale per verificare il fenomeno dell’Entaglement e la disuguaglianza di Bell senza spiegarli cosa esattamente abbiano in mano, ma solo il funzionamento generico dell’apparato stesso. Lentamente veniamo a conoscenza dei dettagli e delle successive approssimazioni riguardo la comprensione dei fondamenti della meccanica quantistica seguendo i passi dei due ragazzi. Un modo interessante di raccontare l’evoluzione di una teoria fisica attraverso una chiave narrativa che ne ricalca la storia in chiave minore.

Questo escamotage narrativo, interpolato da quadri riassuntivi e aperture ai problemi filosofici sollevati dalle scoperte nel settore, rende la lettura estremamente scorrevole e la comprensione dell’argomento alla portata di tutti. Se siete interessati, o pensate di potervi interessare, ad avvicinarvi alla meccanica quantistica questo è il libro che fa per voi. Se invece, l’avete già studiata o la conoscete per qualche altro motivo, resta comunque una lettura interessante per apprezzare una strategia comunicativa efficace per un argomento veramente tecnico.

Altro materiale:

I Link che sono qui di seguito fanno riferimento ad un po’ di materiale tecnico di non facile comprensione, ma che magari si può essere interessati a saper dove andare a cercare.

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