Piano Meccanico – Kurt Vonnegut

Vista la passione che ho maturato per questo geniale autore non potevo assolutamente esimermi dal leggere il suo romanzo d’esordio.
Piano Meccanico è un’intelligentissima e acuta analisi della società moderna vista nella chiave del progresso tecnologico. Le vicende si svolgono in una cittadina americana votata alle macchine, in cui queste ultime hanno preso il posto dell’uomo relegando l'”americano medio” in un limbo di benessere standardizzato che solo all’apparenza va a suo vantaggio. In realtà si è formata una netta spaccatura tra la classe d’élite, composta dai manager e dai tecnici, e quelli che un tempo erano gli operai e svolgevano lavori manuali, segregati nel loro ghetto al di là del fiume con un profondo disagio che gli cresceva lentamente dentro: la consapevolezza di non avere più uno scopo, di non essere più utili al loro paese. La perdita di qualcosa di profondamente importante per la stabilità e il benessere di una società: la dignità.

Le vicende si sviluppano a partire dalla lenta ma inesorabile presa di coscienza da parte di Paul Proteus, uno dei tecnocrati più alti in carica, che c’è qualcosa di sbagliato nella meccanizzazione selvaggia che ha investito la sua cittadina (come moltissime altre) dopo l’ultima guerra. Un libro incredibilmente attuale e anti-capitalista (scritto quasi 60 anni fa, dopo che Vonnegut aveva lasciato il suo lavoro alla General Electric), un inno di denuncia a quello che succede quando si antepongono altri valori a quelli fondamentali dell’uomo, un profondo monito che arriva dritto al bersaglio. La storia è ricca di particolari, profonda e tutt’altro che banale, ben articolata, sempre interessante. Si iniziano già da ora a intravedere i tratti tipici che caratterizzano lo stile dell’autore.

Bellissimo, assolutamente consigliato. Un Vonnegut esordiente che ha già le idee molto, molto chiare.

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Recensione di
Simone Fracassa

Mi chiamo Simone (per gli amici Darsch), faccio lo sviluppatore web, sono appassionato di informatica, cinema, videogiochi e fotografia, e mi dilett(av)o a suonare la batteria. La lettura è un bisogno primario, un po' come respirare. Non esco mai senza il mio Kindle, di cui sono un fanatico dagli albori, e un qualsiasi strumento - generalmente un paio di cuffie e del buon heavy metal - che possa essere utilizzato per isolarmi dal mondo esterno e infilarmi nel mio infundibulo cronosinclastico (grazie Vonnegut, di tutto). Più che leggere mi immergo nella lettura: mi piacciono i dettagli e i particolari, rileggo spesso lo stesso paragrafo più volte se è sufficientemente intenso e in definitiva adoro perdermi tra le volute di immagini e sensazioni scaturite da quelle pagine. Sono convinto che la potenza di un buon libro sia tutta in quel piccolo, impercettibile attimo di smarrimento che si prova chiudendolo e tornando alla realtà.
Sono aperto e disponibile a qualsiasi genere, ma i miei amori indiscussi sono il fantasy (quello vero, massiccio, epico: Jordan, Erikson, Sanderson), la fantascienza d'autore e la saggistica scientifica.
A volte attraverso dei periodi nostalgici e mi dedico alla rilettura dei miei libri preferiti, a discapito di eventuali nuove, meritevoli scoperte. Ma che ci volete fare, la memoria col tempo gioca brutti scherzi e alcune storie meritano di essere rispolverate ciclicamente, perché è giusto che facciano sempre parte della tua vita.

Sito web: www.darsch.it
Twitter: @darsch

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4 commenti
  • Grazie per questo suggerimento di lettura. È stato difficilissimo reperire questo romanzo, ma ne è valsa la pena: per un’appassionata di racconti distopici come me, è stata una lettura interessantissima. Le atmosfere non sono inquietanti come quelle di Orwell o di Bradbury, ma il romanzo pone comunque interrogativi angosciosi e attuali.

    • Figurati, mi fa piacere sia stato di tuo gradimento!
      A questo punto ti consiglierei di proseguire con altre opere dell’autore, perché merita tantissimo. Ho in programma di inserire altre recensioni su questo blog nei prossimi mesi, ma intanto potresti partire da “Mattatoio n. 5” e “Ghiaccio-nove”.
      Se ti piace la fantascienza è d’obbligo “Le Sirene di Titano”. :)

      • I primi due romanzi che citi sono inseriti nello stesso volume di “Piano meccanico” nell’edizione che sono riuscita (con grande fatica) a reperire in rete. Quindi ho già i testi giusti per continuare! :) L’altro me lo procurerò: la fantascienza è una mia antica passione che periodicamente risorge. :)

Recensione di Simone Fracassa