Storia vera di Shin, che nasce e cresce in un campo di prigionia nord-coreano, costretto a seguirne le dieci regole per espiare le “colpe” della propria famiglia.
Shin lavora duramente, subisce le vessazioni di guardie e insegnanti, contende il cibo alla madre (che vedrà giustiziata), si nutre di ratti e quant’altro riesca a rubare dagli orti statali; finché, ancora adolescente ignaro del mondo esterno, riesce a fuggire dal campo e, con molte difficoltà, comincia a raccontare la propria storia, aiutato da psicologi, genitori adottivi e un giornalista, ovvero l’autore del libro.
“Fuga dal Campo 14” descrive un regime che sacrifica i diritti civili dei suoi stessi connazionali all’inseguimento di una grandezza illusoria – sembra quasi di trovarsi in una trama orwelliana.
Questo libro è anche il racconto di un ragazzo che non ha mai conosciuto affetto, comprensione o fiducia nel prossimo, e che, una volta scoperta la realtà del mondo “civile”, si ritrova a elaborare azioni del proprio passato. Da leggere per comprendere realtà lontane fisicamente e culturalmente.