La figlia dello straniero

“Nel regno animale i deboli soccombono presto”.

Esordisce così il romanzo di Joyce Carol Oates, scrittrice americana, più volte candidata al premio Nobel.

“La figlia dello straniero” è un romanzo ambientato in America sulla fine degli anni’30 e si dipana fino al 1999.

E’ la storia di una famiglia di immigrati tedeschi, che fuggono dalla follia nazista.

La famiglia Shwart approda in America nel novembre del 1936, piena di speranze e del sogno di avere una vita dignitosa, ma ahimè non è così che l’America accoglie i profughi, la realtà è ben diversa.

Jacob Shwart,il capofamiglia, sarà impiegato come becchino di Melburn e questo farà cadere sempre di più in vortice di disperazione tutta la famiglia.

Sulla nave che li ha portati in America nasce la loro terza figlia, Rebecca, e sarà colei che con disperazione e voglia di scrollarsi di dosso l’appellativo “la figlia del becchino”arriverà a riscattare la sua condizione di immigrata.

Un romanzo intenso, commovente, crudo. Degno della grande tradizione letteraria americana. Leggendo questo libro ho ritrovato i grandi scrittori americani, che hanno dato voce ai diseredati d’America, come Dos Passus, Fante, Steinbeck ecc…

Il romanzo della Oates è uno spaccato di vita reale, è la lotta per la sopravvivenza. 

Condividi
Recensione di
Mary Filetti

Sono una lettrice ossessiva, compulsiva. Il libro è parte di me, di ciò che sono. Ovunque io vado porto sempre con me un libro da leggere.

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensione di Mary Filetti