Chuck Palahniuk – Senza veli

La carriera altalenante di Palahniuk segna un'altra tacca tra la carne e il pesce. In questo libro troverete tutto il Chuck che copertinaconoscete o meglio che già conoscete. Ed è proprio questo il problema! Infatti il suo inconfondibile stile c'è tutto, ma ci sono anche troppi suoi cliche. Se con Pigmeo e Gang Bang aveva provato a sperimentare qualcosa di completamente nuovo, Senza Veli è un altro esperimento che secondo me è riuscito a metà.

Il maggior difetto è la trama, puramente Palahniukiana, e questo è un bene, ma incredibilmente prevedibile. Anche i lettori meno svegli capiranno tutto ben prima della metà del libro. Io non ci volevo credere e infatti mi aspettavo un colpo a sorpresa che giocasse sulla facile prevedibilità del finale. Nada. L'assassino è il maggiordomo! Comunque si parla di una star di Hollywood degli anni '50 che sta attraversando il periodo di declino dovuto all'età.

La storia è narrata dalla sua domestica factotum. Il libro in sè, se vi piace Palahniuk, non è neanche uno dei suoi peggiori, però i difetti della trama, ne inficiano davvero la lettura. E dato che ormai siamo a parlare dei difetti, anche l'onnipresente uso dei grassetti non mi pare una trovata geniale. Da quanto ho capito, serve per imitare le riviste di gossip, ma dopo un po' stanca sia la mente che l'occhio. Cosa si salva? I particolari, la crudezza e il fattore Palahniuk. Quello non abbandona (quasi) mai i suoi libri, ma le ultime produzioni sono state un po' sottotono e spero che con il prossimo libro si riscatti, perché è uno scrittore dal potenziale immenso. Ho paura però che si stia facendo un po' troppo influenzare dall'ambiente cinematografico, scrivendo come se avesse già in mente una trasposizione sul grande schermo. Torna a casa Chuck!

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Redazione
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4 commenti
  • Mi sono fermata a Soffocare. Intreccio orginale, ma la sua scrittura per me rimane troppo cruda, troppo schifosa. Mi fa stare male insomma e sinceramente preferisco altro.

  • Anche a me in realtà ogni tanto fa star male, però quei picchi mi danno un'adrenalina assurda. Capisco che una donna debba essere "toccata" (doppi sensi a iosa) in un tutt'altro modo, ma in certi suoi libri ho trovato emozioni acutissime.

  • Soffocare (che a me è piaciuto un sacco) è uno dei suoi romanzi più crudi, almeno stando a quelli che ho letto fino ad ora, ma è un crudo mai gratuito secondo me, è questo che lo rende uno scrittore interessante.

    Comunque grazie Alb, depenno anche questo dalla mia wishlist ideale. :P

  • Il problema dell'ultimo palahniuk è l'editoria pressante.
    Non so se per contratto o altro ma sforna un libro all'anno.
    Dopo un pò le idee vanno al cesso.
    Se lasciassero maturare il tutto avremmo nuovamente i grandi "best" dello scrittore di Invisible monster, fight club e survivor.

Recensione di Redazione