Ci sono libri che hanno il dono del ritmo. “A map of nowhere” è uno di questi: stile scorrevole; introspettivo ma che non rallenta la lettura.
David Price (un po’ come l’autore) affianca alla sua attività di pittore l’assistenza a individui mentalmente instabili, ad esempio: Pete, affetto da malformazione congenita, alle spalle una vita sentimentale disastrosa e un tentato suicidio. Il paziente potrebbe essere un incendiario, uno stalker, un bugiardo patologico, un visionario e molto altro ancora. A questo aggiungiamo la problematica relazione del pittore con la ex del suo assistito, una donna che ha sofferto di disturbi alimentari. Il distacco emotivo richiesto a David per gestire Pete cederà gradualmente il posto al coinvolgimento personale.
La storia è come un puzzle di cui comporre i pezzi. Bannister ha dato alle stampe un romanzo che possiede (come abbiamo già detto) ritmo e stile, una trama coinvolgente e personaggi interessanti. Una curiosità: David immagina le situazioni usando l’espressione “I picture him/her/them…”
Enjoy it.