il giovane holden – j.d.salinger

Il giovane Holden.
Non si può scrivere qualcosa di buono sul libro di uno scrittore che é diventato leggenda.
Una pietra fondamentale della letteratura mondiale.
In qualche modo sento di doverlo fare.
L’enormità dell’opera di Salinger non deve essere un muro ma un trampolino per le giovani generazioni.

Così come il suo Holden fugge via dalle “responsabilità” della vita, anche io mi sento poco adatto a scrivere della sua opera.

Salinger sa raccontare. Trova le parole semplici e le fa vivere di grandi evocazioni.
E’ difficile non trovarsi completamente dentro la vicenda, specie se così ben tratteggiata.
Salinger sa farsi amare perché racconta le inquietudini di un ragazzo (lui stesso?) con la voce dell’adolescenza. Non si distacca, é lì e noi con lui.

Amo J.D.Salinger. La sua prosa é fonte continua d’ispirazione e profondo rispetto.
Nei suoi testi c’é tutta l’incongruenza, a mio avviso, dello scrittore vero; il desiderio di essere letto con la convinzione di non essere mai effettivamente compreso.

“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quello che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”

Probabilmente non ti avrei mai chiamato, per dirti cosa poi: ehi, vecchiaccio, ci sei riuscito ancora.
Mi hai emozionato. E, a proposito, é proprio un mondo schifo senza di te.

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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4 commenti
  • L'ho letto da grande, e mi ha riportato allo spaesamento dell'adolescenza. Solo uno scrittore vero può fare questo. Però, nel complesso, credo che Salinger sia largamente sopravvalutato, e la leggenda che gli hanno cucito addosso per via della sua misantropia ha contribuito alla creazione del personaggio: ha scritto un'opera più che originale, ha fatto intravedere mondi che poi però non ha creato. Insomma, è un libro formidabile, ma è uno. Ed è piena la storia, di gente che ha sparato un colpo fortunato. Nel suo caso, io credo che avesse il talento per spararne tanti, di colpi. Ha deciso altrimenti, per cui gli saremo sempre grati di quell'assolo meraviglioso. Ma non penso che sia giusto parlare di un autore fondamentale della letteratura contemporanea.

  • Sono portato a credere che l'apprezzamento di massa non sia indice di vera bravura o talento o, tantomeno, di verità assoluta.
    Ho cercato, per quanto possibile, di attenermi alle mie riflessioni e al "gusto" provato nel leggere quest'opera come altre di salinger.
    La sua leggenda é legata molto più ai suoi modi che hai suoi scritti, come giustamente fai notare, ma l'influenza che ha saputo esercitare con un libro come "il giovane holden", giustamente inserito tra i classici delle narrazioni di formazione, é di per se significativo.
    Salinger aveva una capacità unica, quella di usare la parola scritta con abilità ed efficacia per calare il lettore in un contesto dal forte contenuto emotivo; sapeva parlare di quello che si agita negli animi.
    Lo ritengo davvero una figura di spicco per quel che concerne la scrittura del nostro secolo.
    Comunque ho maturato la mia passione leggendo quasi tutte le opere di JD e ci ho trovato più di un capolavoro.
    Magari proprio la passione mi porta a vederlo così.
    D'altra parte il fascino di un solitario scrittore che lascia le sue uniche considerazioni su carta non é da sottovalutare.

  • Sì, non ha scritto tantissimo, anche se molti solitamente dicono che ha scritto solo Il giovane Holden. Però secondo me è il fatto stesso di avere scritto una sola grande opera ed esser diventato così famoso che lo rende uno degli autori più importanti del nostro secolo.
    Io Holden l'ho letto 3 volte, una volta a 13 anni, una volta a 16 e una a 21. La prima volta non mi è piaciuto per niente, poi, maturando, ho imparato ad apprezzarlo e l'ultima volta, il mese scorso l'ho adorato.
    Ha un modo schietto e spensierato di dire le cose. E' impossibile non amare Holden :)
    Bella recensione ;)

Recensione di Simone Gentile