Sono contrario alle emozioni – Diego De Silva


Rieccoci con una nuova puntata delle disavventure tragicomiche di Vincenzo Malinconico, l’avvocato napoletano creato dalla penna di Diego De Silva.

Come alcuni di voi ricorderanno, l’autore era già stato analizzato dal sottoscritto su questo blog.

E proprio contro i blog Malinconico (o l’autore) si scaglia spesso tra le sue invettive.

La cosa singolare è che “Sono contrario alle emozioni” mi fa pensare proprio a questo tipologia di medium. Infatti, nei due libri precedenti le riflessioni del protagonista, benché tratto distintivo, erano a contorno di quanto gli accadeva attorno (la separazione, una nuova storia sentimentale, il rapporto con i figli, il coinvolgimento nel rapimento in un supermercato ecc.); qui invece sono il cuore vero e proprio: in effetti in questo romanzo non succede nulla o quasi.

Come sempre la voce principale è acida con tutti, compreso sé stesso. Le donne invece sono considerate esseri superiori, che lo usano (con reciproco piacere, sia chiaro) e poi gli danno il benservito. Tornano infine le dissertazioni vintage-musicologiche (perdonate il neologismo).

Malinconico si sfoga con il lettore – o quanto meno con uno immaginario, rappresentato dal suo portatile, visto che arriva a fare le sei di mattina per il gusto di trascrivere i suoi pensieri. Altra fonte da cui attingere lo stato d’animo dell’avvocato è lo psicanalista da cui si reca di recente – o meglio, sarebbe lo psicanalista, se non fosse che Malinconico si dimostra reticente e polemico (e quando mai). Ma al discepolo di Freud e Jung non la si fa.

Ecco quindi il nuovo blog, pardon, romanzo di De Silva, che riguarda “l’impossibile”: la soluzione di un problema.

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Recensione di
Antonio Soncina

Odio i best seller, soprattutto se di sfumature rosa, gialle o grigie. Ai classici preferisco storie contemporanee. Posso sopravvivere senza il rinomato "odore della carta" ma non con il Kindle scarico.

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