Questa è stata la mia prima volta con la Dunne ed è stata una piacevole scoperta.
Nonostante la fascetta del libro recitasse che nessuno parla delle donne e alle donne come lei, il protagonista manifesto di questo romanzo è Patrick, un uomo di 74 anni che ripercorre gli ultimi vent’anni della sua vita. Ma c’è anche un protagonista latente, Daniel, il figlio nato dal suo secondo matrimonio in un età in cui solitamente si è pronti a diventare nonni.
Le donne di questo romanzo sono personaggi “secondari” ma caratterizzati così a fondo, così incredibilmente bene, che si potrebbe creare un romanzo dedicato per ognuna di loro: la defunta e amatissima prima moglie Cecilia, le tre figlie di Patrick Rebecca e le gemelle Sophie e Frances e infine Ella, la nuova e più giovane moglie del protagonista.
Un tragico evento sarà il fulcro della narrazione e servirà da spunto per osservare le vite dei meravigliosi protagonisti a ritroso nel tempo, che a volte sono loro stessi a raccontare, con capitoli interamente dedicati ai loro pensieri e al loro punto di vista.
E’ un romanzo moderno, con dolori antichi. Un romanzo dove si affrontano diverse problematiche attuali: la famiglia allargata, il conflitto tra figli e genitori, la depressione e quel fenomeno che conosciamo tutti ma che spesso tendiamo a dimenticare: il bullismo. Non voglio dirvi altro sulla trama: la bellezza di questa storia consiste anche nello scoprire pagina dopo pagina quello che l’autrice vuole portare alla luce.
Posso sicuramente dirvi che si tratta di un libro commovente incentrato sulla famiglia, sui rapporti dinamici al suo interno, sulle varie possibilità del dolore e anche della speranza raccontato da una voce delicata che dipinge i personaggi in maniera magistrale.
Consigliatissimo!
Mi hai troppo solleticato con questa recensione; devo leggerlo!
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