Piccolo uovo – Francesca Pardi & Altan

Avevo già letto diversi articoli sulla piccola casa editrice Lo Stampatello ma, dopo questo bel Fuori tema, ho deciso che non potevo più aspettare: dovevo procurarmi una copia di Piccolo Uovo anche io.

Adoro Altan da sempre, impazzisco per il suo segno grafico e lo trovo magico – per la sua capacità di parlare allo stesso modo ai bambini e agli adulti, in luoghi diversi, con argomenti diversi ma sempre con quell’immediatezza e semplicità che lo contraddistinguono. Mi interessava molto vedere come aveva deciso di sviluppare un tema delicato e, per molti versi, ancora tabù.

Mi sono ritrovata tra le mani uno dei libri per bambini più deliziosi in cui mi sia mai capitato di mettere il naso. Del tutto privo di quella retorica zuccherosa e condiscendente che molte volte caratterizza i libri per l’infanzia che hanno qualche intento “pedagogico”, ma neanche battagliero e provocatorio in nessun modo. Un libro che racconta una normalità, quella della famiglia, che si esplicita in diverse forme e situazioni – tutte accomunate proprio dall’essere serene e normali. Proprio come dovrebbero essere viste, nessuna esclusa.

Piccolo Uovo deve nascere ma ha qualche dubbio. Comprensibile, certo. Si chiede cosa ne sarà di lui, dove andrà a finire, se ci sarà qualcuno che lo prenderà per mano e lo guiderà almeno per un pezzetto in questo grande e rumoroso mondo. Così, comincia a viaggiare in lungo e in largo e in ogni pagina si imbatte in una famiglia “diversa”: mamma e papà Coniglio con i loro cuccioli, ma anche due bellissime e fiere leonesse con la loro piccola, due papà pinguini saltimbanchi con i loro bambini, una mamma ippopotamo che cresce da sola il suo piccolo – ma i due sembrano comunque divertirsi un mondo! – e due bei canguri che portano nel marsupio due cuccioli di orso bianco. Piccolo Uovo è un po’ perplesso all’inizio nel vedere tutte queste famiglie così apparentemente differenti l’una dall’altra ma, pagina dopo pagina, capisce che c’è una cosa che le accomuna tutte: l’amore, la voglia di crescere insieme e di guardare nella stessa direzione, il calore, la protezione, il supporto. Questo è l’unico tipo di uguaglianza che conta davvero. Molto più sereno, Piccolo Uovo si sente ora pronto per nascere: non sa ancora dove andrà a finire, ma è sicuro che fintanto che avrà al suo fianco qualcuno che lo amerà, non avrà nulla da temere.

Sembra quasi incredibile che questo libricino così semplice e discreto sia stato capace di causare un’atmosfera alla Farenheit 451 qui a Milano, dove – alla proposta di Pisapia di adottarlo come testo nelle biblioteche scolastiche – si sono levate grida di scandalo, con l’accusa di corrompere giovani menti in boccio con idee pericolose. Recriminazioni, oltre che sciocche, del tutto inutili – poiché questa storia racconta quella che è già una realtà per molte famiglie e bambini italiani, e far finta di non vederla non giova a nessuno – nemmeno a chi è contrario.

Certo, la realtà ha molte sfaccettature e non è mai semplice e unicamente bella come in un libro illustrato – però, perché non potrebbe esserlo? Dove sta scritto? Di certo non qui, in un libro intelligente e creativo, coraggioso e onesto, limpido – come tutte quelle cose che non hanno niente di cui aver paura, perché hanno dalla loro parte la forza inarrestabile della verità.

Condividi
Recensione di
MaddalenaErre
Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

5 commenti
Recensione di MaddalenaErre