Meccanica celeste – Maurizio Maggiani

Quando ci accingiamo ad iniziare un nuovo libro ci aspettiamo, come di logica, di trovarci all’inizio, in mezzo o alla fine di una storia che l’autore ha immaginato e scritto per noi.
Questa regola tacita è valsa anche per me, mentre  cercavo tra gli scaffali della mia libreria questo libro che ricordavo dalla copertina rossa e comprato tempo fa durante l’ inaugurazione della nuova Feltrinelli RED a Roma.

Meccanica celeste è uno di quei libri che non si accontenta di raccontare la storia di un protagonista e dei personaggi satelliti ma è uno di quei libri fatto di tante storie in una sola, le storie di un intero paese non meglio specificato tra le montagne del nord Italia.
Il tempo della narrazione è quello di una gravidanza: quella della compagnia della voce narrante, la Nita, unitasi a quest’uomo del quale non conosciamo il nome ma conosciamo ogni cosa che lo circonda, dalla natura selvaggia agli abitanti del paese, così come pure la storia del suo concepimento alla fine della guerra, di suo padre soldato americano, di sua madre maestra, della sua compagna scampata per miracolo ad una tragedia contemporanea.

Come in qualsiasi paese che si rispetti le persone non vengono mai chiamate con i loro veri nomi ma conosciuti come l’ Omo Nudo, la Melina, la Santarellina, la Duse, la Nita e, per ognuno di questi, Maggiani ha una storia da raccontare.
Meccanica Celeste racconta le vicende di qualsiasi cosa o di qualsiasi persona entri nell’orbita di questa quasi famiglia in questo posto dove tutti ricordano tutto.

Dire ancora qualcosa sulla trama, vorrebbe direi dirvi troppo e rovinarvi la lettura che così, a caldo, non so ancora dirvi se mi è piaciuta oppure no.
Personalmente non amo molto i libri corali né l’uso che fa spesso l’autore di termini praticamente sconosciuti a chi come me ha sempre vissuto in città e non conosce la quotidianità di una vita in mezzo alle montagne, lontana dalla civiltà moderna.

Tuttavia, riconosco in Maggiani un’incredibile capacità narrativa: se questo libro fosse stato scritto da un’altra penna, probabilmente sarebbe finito nello scaffale dei libri lasciati a metà con mio sommo dispiacere.

 

Condividi
Recensione di
Sara D'Ellena

«La mia intenzione è raccontare una storia: in primo luogo perché la storia viene da me e vuol essere raccontata.» Philip Pullman.
Raccontare storie e costruire librerie (immaginarie ovvio!) è la mia passione e la mia unica missione.

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 commenti
  • eh, man mano che leggevo la recensione mi sono venuti in mente altri libri che ho già letto …e nonostante questo (o forse, proprio grazie a questo) sono incuriosita; magari lo leggo.

Recensione di Sara D'Ellena