L’uomo delle nuvole – Mathias Malzieu

La malinconia e la tenerezza sono due delle caratteristiche che Mathias Malzieu ci aveva fatto conoscere nel suo “La Meccanica del Cuore”. In questo secondo libro l’autore si muove sempre  su questa linea, riuscendo ancora una volta a creare una storia dove i grandi temi sono trattati con una leggerezza che non è sinonimo di superficialità, ma di delicatezza, e con un’originalità che sempre di più si sta perdendo nelle storie odierne.

Questa volta il protagonista è Tom Cloudman. Come il protagonista de “La meccanica del cuore”, Tom ha uno spirito infantile, ingenuo, un lato debole. La sua passione sono le nuvole, il cielo, quell’infinito blu dove vorrebbe viaggiare e che vorrebbe scoprire e che, giorno dopo giorno, insegue. Tom infatti è un acrobata, anzi il peggior acrobata, e in tutti i modi cerca di librarsi in volo, anche per pochi istanti. Nei suoi disperati tentativi di volare c’è la voglia di riuscire, nonostante le risate di scherno, nonostante gli sghignazzi della gente. Questo è uno dei primi insegnamenti che Malzieu ci tiene a sottolineare, come nel suo primo libro: riuscire a vedere oltre, a sognare anche quando siamo soli e nessuno crede in noi. Il librarsi in volo a cui Tom aspira è anche simbolo del librarsi che ognuno di noi può vivere, il librarsi sulle convenzioni, sulle credenze comuni, tirando fuori tutta la nostra originalità, non temendo la caduta o il nostro essere impacciati.

Il punto di svolta si ha quando a Tom viene diagnosticato un tumore. Niente è più capace di buttarci a terra. Ma Tom vuole volare, e vivere ancora. Si costruisce delle ali artificiali, nuovo Dedalo che vuole uscire dal labirinto di dolore dell’ospedale, cerca di aggrapparsi a qualcosa, e a non lasciarsi sprofondare dal dolore. E’ in questo momento che incontra Endorphine, donna uccello che gli promette una completa metamorfosi in ciò che ha sempre sognato, il cui nome curerà la sua vera malattia, quella dello spirito,

Il libro non è tanto narrativo, quanto musicale. Le parole scelte con cura dall’autore sono efficacissime a rendere l’atmosfera quasi ovattata, di sogno, di questo libro. Il dolore della malattia, altro tema importante, è qui visto come il punto di partenza per una nuova rinascita, magari più bella, per un essere fragile come Tom. Tra piume e nuvole, ironia e malinconia, Tom è un altro personaggio che resterà, come Jack de “La Meccanica del Cuore”, a noi caro, perché rappresenta la nostra comune voglia di essere qualcosa di più che semplici uomini.

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Recensione di
Ele

24 anni, i viaggi e la letteratura sono le mie passioni. Dalla Calabria, passando per Roma, Tomsk e Edimburgo, studio Traduzione e Comparatistica letteraria a Pisa. I miei studi mi hanno portata a vedere la letteratura come un insieme di connessioni: tra lingue, popoli, culture, riti, influenze. Difficilmente riesco a leggere un libro per volta. In constante fluttuare tra luoghi e parole, ricorro alla scrittura per trovare un ordine, o almeno ci provo.

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