«Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere»
La citazione è di Emily Dickinson e mi trova perfettamente d’accordo: le parole sono l’arma più potente del mondo.
Pensateci: ne basta una per ferirci e una per farci innamorare. Una per arrenderci e una per ridarci speranza. Le parole sono importanti e io, che amo leggere, ne apprezzo soprattutto l’assemblaggio scritto che crea luoghi e personaggi che altrimenti non sarebbero potuti esistere se non nella testa del suo ideatore.
In questo senso, ruolo fondamentale lo giocano le traduzioni senza le quali non potremmo venire a conoscenza delle parole e delle storie da tutto il resto del mondo.
Tuttavia, lo sapevate che esistono delle parole intraducibili? E non perché particolarmente difficili o troppo lontane da qualsiasi altra cultura per essere tradotte: semplicemente nelle altre lingue non esiste un corrispettivo letterale per dire la stessa cosa.
Vi faccio qualche esempio: in Giappone esiste una sola parola per descrivere la luce del sole che filtra tra le foglie degli alberi ed è KOMOREBI; in Germania con la parola DRACHENFUTTER si intende il regalo che il marito fa alla moglie per farsi perdonare qualcosa (!); più romantici sono i brasiliani (portoghese brasiliano per essere precisi) che hanno una parola che descrive l’atto di passare teneramente le dita fra i capelli della persona amata, sarebbe a dire CAFUNE’.
Il motivo per cui molte parole non abbiamo altrove corrispondenza è un mistero affascinante che riflette tutta una cultura racchiusa in una lingua.
Nel grazioso libriccino della marcos y marcos, Ella Frances Sanders raccoglie 50 di queste uniche parole accompagnate da delicate illustrazioni: un regalo di Natale originale e poetico!