Lo specchio dei desideri – Jonathan Coe

Ci sono libri per bambini che gli adulti non si stancherebbero mai di leggere, e ci sono i libri per bambini a scadenza: ossia, quelli che stufano anche un bambino troppo cresciuto che si ritrovi a ripercorrere i passi della sua infanzia. Purtroppo e con il cuore infranto, sono costretta a inserire questo titolo nella seconda categoria: Jonathan Coe mi ha tradito questa volta, eh sì!

Claire è una bambina molto sola, che, come capita spesso ai figli unici, si ritrova a giocare solo con se stessa e con ciò che si ritrova attorno. Sul finire di un’estate inaspettatamente assolata in Galles, Claire, dopo aver fatto amicizia con una vicina di casa, si ritrova nuovamente sola, nella sua vecchia città, alla ricerca di uno svago dalle monotone discussioni tra i suoi genitori. Mentre mamma e papà litigano, sgattaiola fuori dal giardino, per gironzolare intorno alla casa, finché si ritrova in una vecchia discarica, dove le piace scovare oggetti da portare con sé nella sua stanza. È durante questo pellegrinaggio che trova un pezzetto di specchio rotto, piuttosto vecchio e consumato, che la attrae inesorabilmente per il cielo azzurro che riflette. Nell’osservarlo, si ricorda all’improvviso che il cielo reale, in quel momento era invece grigio e prometteva un temporale. Così, alza gli occhi e scopre che il frammento di vetro riflette qualcos’altro di diverso dalla realtà che la circonda. Lo porta a casa, continuando a rimirare estasiata il riflesso distorto di una città che credeva di conoscere, stupendosi ad ogni meraviglia scorta nello specchio. Claire crescerà, ma lo specchi rimarrà con lei, finché incontrerà un ragazzo con un frammento di specchio che combacia esattamente con il suo…

La storia è adatta alla lettura di un bambino di 7/8 anni: sicuramente aiuterebbe il bambino a convivere con le insicurezze che inevitabilmente lo raggiungono durante la crescita, e a rifugiarsi in un’immaginazione positiva e costruttiva. Le illustrazioni poi sono magnifici pezzi d’arte ad opera di Chiara Coccorese, la vera chicca del libro, secondo me. Un finale aperto, molto ad effetto per un bambino, che gli permetterà di riflettere sulle parole lette e, perché no?, di continuare a immaginare la storia che si è appena conclusa.

Tuttavia, mi sembra che Coe non abbia messo poi così tanto impegno nello scrivere questo libro: si sa, che se un libro per bambini è valido, allora scaverà un posticino anche nel cuore degli adulti (vedi Roald Dahl e tutti i suoi titoli, o anche l’ultimo romanzo che ho recensito).

Un pollice a metà, per questo libro, ma ripeto: essendo stato pensato per dei bambini, può essere un gran bel regalo dell’ultimo minuto per loro! E quelle illustrazioni meritano l’oscar già da sole…

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Recensione di
Trix
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2 commenti
  • Che peccato direi! Perché leggendo la breve sintesi che hai fatto della storia ne poteva venir fuori un gran bel romanzo!
    Non so perché mi è venuto in mente Gaiman e poi anche Fringe, il telefilm.
    Ho subito pensato ad uno specchio che riflette su un altro mondo parallelo… la mia fantasia è al galoppo! :P

    • ECCO, è esattamente pane per i denti di Gaiman questa storia! Certo, per un bambino è piacevole, ma per un adulto… poteva essere mooolto più sviluppata!

Recensione di Trix